LA DENUNCIA DELL'ARMATORE

Cipro, motopesca turco lancia pietre contro un peschereccio italiano

L'imbarcazione era in acque internazionali. Marina militare: "Manovre ravvicinate e anche fumogeni contro gli italiani". L'armatore Luciano Giacalone ha denunciato l'accaduto in Capitaneria di Porto

11 Mag 2021 - 20:05
 © Dal Web

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Un peschereccio della flotta di Mazara del Vallo, il "Michele Giacalone", è stato assaltato da un motopesca battente bandiera turca mentre si trovava in acque internazionali al largo di Cipro, tra la Siria e la Turchia. L'armatore Luciano Giacalone si è recato in Capitaneria di Porto per denunciare il lancio di pietre e oggetti. "Vorrei sapere dal governo dove possiamo andare a pescare senza rischiare la vita", ha detto Giacalone.

La Marina: "Lanciati anche fumogeni" - La Marina militare ha spiegato che nelle acque a nord di Cipro "si è verificata un'interazione tra un imprecisato numero di pescherecci turchi e due pescherecci nazionali, il 'Giacalone' e il 'San Giorgio primo'". Ha poi precisato che "i pescherecci turchi hanno lanciato materiale (pietre e fumogeni) e realizzato manovre ravvicinate (una delle quali è sfociata in un contatto con il motopesca Giacalone, che ha riportato danni lievi)". E' quindi intervenuta la Margottini della Marina militare con un elicottere e una motovedetta della Guardia costiera turca che "ha ingaggiato le imbarcazioni turche per indurle a cessare l'azione". 

"Situazione insostenibile" - "E'una situazione oramai insostenibile. Chi di dovere affronti la questione della sicurezza in mare per noi pescatori". E' l'appello di Mimmo Asaro, presidente di Federpesca a Mazara del Vallo, dopo la notizia che un altro peschereccio di Mazara del Vallo, il "Michele Giacalone", è stato assaltato con pietre lanciate da pescherecci turchi. Il motopesca si trovava in acque internazionali, a 27 miglia dalle coste turche.

L'abbordaggio in Libia Il 3 maggio lo stesso "Michele Giacalone" aveva subito l'abbordaggio da parte della Guardia Costiera libica mentre si trovava nelle acque riconosciute dalla Libia come "zona esclusiva di pesca". Dopo essere stato respinto da Tripoli, il motopesca si è spostato verso la Grecia, raggiungendo la zona di mare compresa tra Turchia e Siria.

La vicenda dell'Aliseo Il 6 maggio il peschereccio "Aliseo", sempre di Mazara del Vallo, era stato colpito da colpi d'arma da fuoco sparati dalla Guardia costiera libica a circa 30 miglia al largo delle acque di Misurata.

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