"SENZA MOTIVO"

Cisgiordania, fotoreporter italiano aggredito dai soldati israeliani: "Senza motivo"

Andrea Bernardi lavora per l'agenzia Afp: "Hanno distrutto le nostre attrezzature, poi mi hanno puntato una pistola al viso"

26 Set 2015 - 13:34

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"Hanno distrutto videocamere e macchine fotografiche. Poi mi hanno puntato la pistola al viso, buttato a terra e immobilizzato. Solo quando ho gridato che ero un giornalista mi hanno lasciato andare". Andrea Bernardi, fotoreporter per l'agenzia Afp, ha denunciato di esser stato aggredito da soldati israeliani nel villaggio palestinese di Beit Furik, nei pressi di Nablus in Cisgiordania. Un video postato in Rete mostra quanto accaduto.

Cisgiordania, fotoreporter italiano aggredito dai soldati israeliani: "Senza motivo"

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L'esercito di Tel Aviv ha aperto un'inchiesta per provare a chiarire quanto accaduto.

"Appena arrivati sul posto - ha raccontato Bernardi - non abbiamo avuto problemi. Gli uomini della Guardia di frontiera israeliana ci hanno fatto passare tranquillamente dopo che abbiamo mostrato i documenti. Distanti da noi in fondo a una strada ci saranno stati 50 ragazzini palestinesi che avevano alzato una barricata per impedire il transito e lanciavano sassi. Tra noi e loro, un gruppo di soldati stava lanciando lacrimogeni".

Poi l'aggressione, a più riprese, a lui e ai suoi colleghi: "Non appena ho alzato la telecamera, che aveva avuto un problema, un soldato si è scagliato su di noi, ha dato un cazzotto alla telecamera buttandola per terra. Poi, non appena ce ne siamo andati, l'ha presa e l'ha scaraventata di nuovo al suolo".

A quel punto si incamminano per tornare indietro. Fatti pochi passi, anche la jeep torna indietro, li sorpassa e si ferma: "Un soldato comincia a prendere la memoria da dentro la macchina fotografica del mio collega. Un altro, lo stesso che aveva già rotto la videocamera, scende dalla jeep prende la macchina fotografica e la spacca per terra. Poi un'altra macchina di soldati arriva, uno di questi scende di corsa e mi punta la pistola al viso e mi buttano per terra e mi immobilizzano. Solo quando ho gridato che ero un giornalista il soldato ha tolto la pistola e mi ha lasciato andare insieme al mio collega non prima di aver sequestrato tutto compreso il cellulare di servizio".

Secondo Bernardi, il portavoce militare ha detto all'Afp che "i soldati hanno violato le regole e saranno puniti".

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