Donò 46 euro a una ong ucraina, russo-americana condannata in Russia a 12 anni per tradimento

Un tribunale russo ha condannato una donna con doppia cittadinanza russo-statunitense, Ksenia Karelina, a 12 anni di prigione per tradimento. L'accusa è arrivata dopo il primo giorno dell’invasione russa, quando la 33enne ha donato poco più di 50 dollari, l'equivalente di 46 euro, a Razom, una fondazione caritatevole pro-Ucraina. La condanna è stata emessa dal tribunale di Sverdlovsk, nella città di Ekaterinburg (Russia sudoccidentale). Si tratta della stessa corte regionale che a luglio aveva condannato per spionaggio il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, recentemente liberato in un grosso scambio di prigionieri.

Karelina è una ballerina dilettante. È nata in Russia, ma ha anche la cittadinanza statunitense, ottenuta nel 2021, dopo aver sposato un americano ed essersi trasferita a Los Angeles. Lì la donna lavorava in una spa. Karelina è stata arrestata a Ekaterinburg, dove si trovava per far visita ai suoi familiari. La condanna è arrivata dopo un processo svolto a porte chiuse. La pubblica accusa l’8 agosto aveva chiesto 15 anni di detenzione, ridotti dal tribunale a 12. La donna dovrà scontare la pena in una colonia a regime generale.

L’associazione, alla quale Karelina ha ammesso di aver donato 50 dollari, è una non profit ucraino-statunitense fondata quando è iniziato il conflitto in territorio ucraino, nel 2014. Dal 2022, con l'invasione della Russia, l'organizzazione oltre a occuparsi di diritti umani ha iniziato a raccogliere milioni di dollari per aiutare anche lo sforzo bellico ucraino. Così la 33enne è finita accusata dalla Russia di aver raccolto fondi per un’organizzazione che forniva armi all’esercito nemico.