le hanno spezzato gli arti prima di gettarla in un fiume

Colombia in piazza per chiedere giustizia per Sara Millerey, la trans brutalmente uccisa in diretta social

Commozione e rabbia in tutto il Paese per la 32enne morta tra atroci sofferenze mentre veniva ripresa dagli smartphone dei passanti

11 Apr 2025 - 12:14
 © Tgcom24

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La Procura generale della Colombia ha aperto un'indagine sull'omicidio di Sara Millerey, una trans 32enne aggredita e uccisa nel fine settimana nel comune di Bello, nel dipartimento di Antioquia. Il delitto è stato condannato, tra gli altri, dal presidente Gustavo Petro, dalle Nazioni Unite e da molti colombiani che sono scesi in piazza a Bogotà e in altre 14 città per chiedere giustizia. Tam tam sui social con un frame tratto dal video delle torture reso in stile Ghibli con chat Gpt. La Procura sta conducendo l'indagine in collaborazione con il Gruppo di lavoro nazionale per le indagini sulla violenza basata sull'orientamento sessuale e/o sull'identità di genere delle vittime.

L'omicidio in diretta social

 Semisommersa in un ruscello, incapace di muoversi e salvarsi, perché con le ossa e gli arti rotti per le botte. Sono state due ore di agonia per la 32enne: mentre gridava chiedendo aiuto, passanti rimanevano a guardare e filmare. È così che Sara Millerey González Borja è stata trovata in fin di vita ad Antioquia, a nord di Medellín: un crimine di matrice transomofobia che ha sconvolto la Colombia. Salvata dai vigili del fuoco, sarebbe morta poco dopo in ospedale.

"C'erano alcuni ragazzi lì, anche loro con i cellulari che registravano quello che le stava succedendo, e dicevano di non aiutarla. C'era la paura di intervenire da parte della gente. Era necessario l'intervento della polizia", ​​ha commentato un parente della trans a El Colombiano durante il funerale. "Vola alto, ragazza mia", ha scritto la madre su un nastro attaccato alla bara bianca della figlia. "Chiedo giustizia. Dio non perdona chi l'ha uccisa", ha detto poi ai media locali. 

Tutto ha inizio il 7 aprile, quando, nel comune di Bello, la donna sarebbe stata aggredita, brutalmente picchiata e gettata nel burrone di La García, secondo quanto riportato dalle autorità locali. Il tutto ripreso in diversi video di origine sconosciuta che sono circolati sui social media. Le organizzazioni LGBT hanno lanciato l'allarme per l'aumento della violenza e dell'odio razziale in Colombia. "Questo è il caso numero 24 del 2025, e 14 di queste vittime erano persone trans", ha dichiarato a Presentes Jesusa Ramírez del Collettivo León Zuleta. L'attivista trans colombiana fa anche riferimento al fatto che diverse organizzazioni per i diritti umani avevano allertato il governo colombiano dell'aumento della violenza.

In un videomessaggio su X, la sindaca di Bello, Lorena González, ha affermato che a Millerey sono state rotte braccia e gambe ed è poi stata gettata in un fiume, un atto che ha descritto come "atroce e odioso". Di questo omicidio esistono video diventati virali. Il governo comunale offrirà una ricompensa di circa 11.600 dollari per informazioni che aiutino a individuare i responsabili. Finora le autorità non hanno effettuato alcun arresto.

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