Uno dei suoi legali aveva dichiarato che l'attivista non avrebbe rispettato la parola dato che Obama non ha dato la grazia, ma ha commutato la pena della soldatessa, da 35 a 7 anni di carcere
Julian Assange vuole mantenere la promessa di consegnarsi alle autorità Usa dopo che Barack Obama ha commutato la pena a Chelsea Manning, la "talpa" di Wikileaks. Lo ha detto l'attivista nel corso di una conferenza stampa dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove vive come rifugiato politico dal 2012. Mercoledì un suo avvocato aveva però dichiarato che Assange non si sarebbe consegnato, poiché il presidente americano non aveva concesso la grazia.
Assange si nasconde nell'ambasciata dell'Ecuador per evitare di essere consegnato alla Svezia, dove è accusato di violenza sessuale; la Svezia, secondo l'attivista, lo consegnerebbe poi agli Stati Uniti, dove potrebbe essere incriminato per spionaggio. Al momento, comunque, l'unica richiesta di estradizione è quella presentata dalla Svezia.
Assange, pochi giorni fa, si era offerto in cambio della liberazione di Chelsea Manning, l'ex analista dell'esercito statunitense condannata a 35 anni di carcere per aver consegnato a WikiLeaks decine di migliaia di documenti riservati, tra cui quelli che dimostravano le "morti collaterali" di civili in un attacco statunitense a Baghdad, in Iraq. La Casa Bianca ha detto che l'offerta di Assange non ha avuto alcun peso nella decisione del 44esimo presidente.