Con ascia e pistola uccidono 5 personeNetanyahu: Gerusalemme sotto attacco
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Tre vittime avevano la cittadinanza americana. A sferrare l'attacco, nella sinagoga di Har Nof, sono stati due cugini palestinesi, rilasciati nel 2011, e uccisi dall'esercito. Hamas: "Vendetta eroica". Netanyahu: "Reagiremo duramente"
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Due palestinesi, armati di pistola e ascia, sono entrati in una sinagoga a Gerusalemme, nel quartiere Har Nof, e hanno ucciso 5 persone: i rabbini Moshe Twersky (59), Aryeh Kupinsky (43), Kalman Zeev Levin (55) e Avraham Shmuel Goldberg (68); i primi tre con cittadinanza Usa mentre il quarto con quella inglese. Morto anche un poliziotto. I due terroristi, uccisi dall'esercito israeliano, erano cugini. Netanyahu: Gerusalemme è sotto attacco.
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Si tratta di Rassan e Adi Abu al-Jamal di Jabel Mukaber, quartiere arabo di Gerusalemme est. Erano stati rilasciati nel 2011 al posto del soldato israeliano Gilad Shalit. Testimoni sul posto parlano di "scena terrificante".
Un poliziotto muore per le ferite riportate - Uno dei poliziotti rimasti feriti nell'attacco alla sinagoga di Gerusalemme è morto in serata per le ferite riportate. Lo riferiscono diversi media americani e israeliani che citano fonti ospedaliere e della polizia israeliana. Ricoverate con diverse ferite restano ancora sette persone.
Hamas si felicita: "Vendetta eroica e rapida" - Hamas ha espresso le sue felicitazioni per l'attentato. Secondo il portavoce Mushir al-Masri "si è trattato di una vendetta eroica e rapida per l'esecuzione di Yusuf al-Rumani", un conducente di autobus palestinese trovato morto a Gerusalemme. L'uomo, secondo le autorità israeliane, si è suicidato. Ma la famiglia ritiene che sia stato ucciso da ultrà ebrei.
"E' nostro diritto - ha ripresa al-Masri, intervenuto da Gaza - vendicare il sangue dei nostri martiri". E ha aggiunto che l'attentato odierno va collegato anche alle recenti tensioni nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme.
Un messaggio di tono analogo è giunto anche dalla Jihad islamica. Nel frattempo sul web il braccio armato di Hamas ha pubblicato un video in cui minaccia in arabo e in ebraico una serie di attentati nella città di Israele. Fra l'altro preannuncia che i passanti saranno investiti da automobili guidate da palestinesi o anche pugnalati per strada.
Perquisizioni nelle case degli attentatori - Le forze di sicurezza israeliane hanno subito fatto scattare le perquisizioni nelle case dei due autori dell'attacco, che si trovano a Gerusalemme est, dove si sono verificati disordini. Secondo i media alcune persone sarebbero rimaste contuse.
Netanyahu: "Reagiremo duramente" - Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha subito convocato una consultazione urgente con i responsabili alla sicurezza. "Reagiremo duramente - si legge in un comunicato - alla crudele uccisione di ebrei che si erano recati a pregare, da parte di biechi assassini". E ancora, accusa il presidente palestinese Abu Mazen e Hamas di essere responsabili dell'attacco che, dice, "è stato una conseguenza diretta del loro incitamento... un incitamento che la comunità internazionale ha irresponsabilmente ignorato". "Gerusalemme è sotto attacco, stiamo combattendo per la nostra capitale eterna. Quello che ci occorre è la coesione nazionale'', ha aggiunto Netanyahu.
La condanna di Abu Mazen - Anche il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato "l'uccisione dei fedeli ebrei a Gerusalemme e di altri civili ovunque essi siano", come riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan.
Kerry: "Attentato disumano" - Il segretario di stato Usa John Kerry ha condannato l'attacco in una telefonata a Netanyahu, porgendo le sue condoglianze per le vittime. Un attentato, ha detto, che "non ha posto nel comportamento umano".
Ambasciatore Ue "inorridito" - Dice di essere "inorridito" dall'attentato l'ambasciatore Ue in Israele Lars Faaborg-Andersen. "Condanno nei termini più categorici questo ripugnante attentato terroristico contro i fedeli della sinagoga", afferma il diplomatico in un messaggio via Twitter.
Cameron: "Penso alle famiglie delle vittime" - Il premier britannico David Cameron è "inorridito" per l'attacco e scrive su Twitter che i suoi penieri vanno "alle famiglie delle vittime".
Obama: "Non c'è giustificazione" - Il presidente americano, Barack Obama, condanna "duramente l'attentato a Gerusalemme: non c'è giustificazione - sottolinea - per questi attacchi sui civili".