Jeremy Lee e Christine Moody hanno ammesso di aver ucciso Marvin Charles Parker e la moglie, Gretchen Down Parker. "Era un pedofilo, volevamo ucciderlo e lo rifaremmo - hanno affermato i due -. Lei invece è una vittima di guerra".
"Ecco cosa succede ai pedofili". Lo affermano, dopo la lettura della sentenza all'ergastolo, Jeremy Lee e Christine Moody, la coppia di skinhead del North Carolina che ha ammesso di aver ucciso un pedofilo, Marvin Charles Parker, (segnalato dalle forze dell'ordine come "sex offender") e la moglie, Gretchen Down Parker. Se la ridono come se nulla fosse e, nonostante il peso della pena, ribadiscono: "Lo rifaremmo". La donna, ammettono, "è stata solo una vittima di guerra".
Una "crociata", la loro, iniziata nel luglio del 2013 - giorno del duplice omicidio - e finita con l'arresto dei due skinhead, componenti di un gruppo di militanti razzisti, che "non c'entra nulla con gli assassinii", ha affermato Jeremy Moody. Il condannato era conosciuto come Jeremy Mengele sui social network: il famigerato dottore nazista del Terzo Reich.
Inizialmente i due, che speravano in una condanna a 30 anni, "per poter invecchiare insieme" e "vedere i loro figli", avevano chiesto scusa al giudice, mostrandosi affranti per quanto successo. Dopo la sentenza, invece, hanno svelato il loro vero stato d'animo, e nessun pentimento, sorridendo e baciandosi ripetutamente in aula. Secondo la difesa, la coppia voleva vendicarsi delle violenze subite durante l'infanzia. Erano pronti a un nuovo omicidio.