Si tratta di un attacco terroristico, sembrerebbe, di matrice islamica
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In Congo è esplosa una bomba in una chiesa nella provincia del Nord Kivu. Al momento il bilancio dell'attacco è di almeno 10 morti e 39 feriti. I dettagli sono ancora confusi, ma il portavoce militare congolese Antony Mualushayi ha detto che "l'atto terroristico" è avvenuto in una chiesa pentecostale a Kasindi, una città al confine con l'Uganda, aggiungendo che un keniota è stato arrestato in seguito all'esplosione della bomba, anche se l'autore dell'attacco nella turbolenta regione rimane poco chiaro. L'Isis ha rivendicato l'attacco.
Il ministro delle Comunicazioni ha riferito su Twitter che il governo esorta la popolazione a evitare la folla e a essere vigile mentre le indagini proseguono. I video e le foto dell'attacco mostrano corpi senza vita che giacciono a terra fuori dalla chiesa, tra cui quello che sembra essere di un bambino senza vita. Sopravvissuti e testimoni hanno raccontato che l'esplosione ha fatto saltare gli arti di alcune persone.
La violenza devasta il Congo orientale da decenni, con oltre 120 gruppi armati e milizie di autodifesa che combattono per la terra e il potere. Secondo le Nazioni Unite, quasi 6 milioni di persone sono sfollate all'interno del Paese e centinaia di migliaia di persone si trovano in condizioni di estrema insicurezza alimentare. Combattenti delle Forze Democratiche Alleate, un'organizzazione ribelle che si ritiene abbia legami con il gruppo dello Stato Islamico, hanno compiuto diversi attacchi a Kasindi, che si trova al confine con l'Uganda. Le truppe dell'esercito ugandese si sono dispiegate nel Congo orientale per cercare di arginare la violenza, ma gli attacchi sono aumentati e si sono diffusi. Negli attacchi delle Adf da aprile sono stati uccisi almeno 370 civili, mentre altre centinaia di persone sono state rapite, secondo un rapporto delle Nazioni Unite del mese scorso. Il gruppo ribelle ha esteso la sua area di operazioni a Goma e alla vicina provincia di Ituri.