Per l'ok definitivo si dovrà trovare una posizione comune col Parlamento europeo. Il ministro dell'Interno: "C'è la possibilità di accordi coi Paesi terzi"
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Nel corso del Consiglio Affari Interni dell'Ue è stato trovato l'accordo tra i 27 per approvare i due pacchetti legislativi sulle procedure di frontiera e sulla gestione dell'asilo. Le norme si inseriscono nell'elenco di provvedimenti previsti dal nuovo Patto sulla migrazione. Con l'approvazione da parte degli Stati membri, il Consiglio ha stabilito il suo mandato negoziale: per l'ok definitivo si dovrà trovare una posizione comune con il co-legislatore, il Parlamento europeo. "L'Italia ha avuto una posizione di grande responsabilità e ha trovato corrispondenza da altri Paesi. C'è la possibilità di fare accordi con Paesi terzi", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
Il nodo finale consisteva nel trovare un testo soddisfacente sulla definizione dei Paesi terzi sicuri, nei quali sarà possibile inviare i migranti che non ricevono asilo.
"Abbiamo cercato di rendere attuabili le procedure di frontiera, processo che noi riteniamo debba andare avanti. Riteniamo che sia un giorno in cui parte qualcosa e non solo sia un giorno di arrivo", ha proseguito Piantedosi.
Il ministro ha scongiurato l'ipotesi che l'Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso "venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori. L'Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell'Europa. Siamo riusciti a ottenere un quadro giuridico di riferimento per possibili intese con Paesi terzi sicuri e abbiamo evitato che venissero poste delle limitazioni che avrebbero escluso alcuni Paesi".
"Volevamo che non passassero formulazione dei testi che depotenziassero la possibilità di fare accordi con Paesi terzi, sempre nell'attuazione della proiezione sulla dimensione esterna", ha proseguito Piantedosi. "È un compromesso che non lede il quadro giuridico internazionale". Sarà lo Stato membro a decidere con quali Paesi stabilire accordi.
L'accordo degli Stati membri sulle nuove norme in materia di migrazione "è una buona notizia", ha invece affermato il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. L'Europarlamento "accoglie con favore questa svolta ed è pronto ad avviare immediatamente i negoziati per raggiungere un accordo prima della fine del mandato. Possiamo trovare un modo per andare avanti".
"Nel Consiglio è stata ricostruita la fiducia ed è qualcosa che si fa nel corso degli anni. Questa è la ragione per cui si possono gestire negoziati difficili e trovare un compromesso", ha dichiarato la commissaria agli Affari Interni Ue, Ylva Johansson. "Abbiamo dimostrato che è possibile lavorare insieme sulla migrazione e siamo molto più forti quando lo facciamo".