Tra le azioni indicate è confermata la richiesta di "triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di efficienza energetica entro il 2030"
I 198 delegati riuniti a Dubai nella Cop28, il summit Onu sul clima, hanno approvato il cosiddetto "global stocktake" (letteralmente "bilancio globale"), ossia il bilancio degli impegni e delle azioni per ridurre le emissioni di gas serra. Nel testo si chiede di "transitare fuori dai combustibili fossili" entro il 2050, accelerando "l'azione in questo decennio critico". Non compare invece la dicitura "phase-out", cioè eliminazione graduale dei combustibili fossili, che era presente in una bozza precedente. E' la prima volta in quasi trenta anni di negoziati che a una conferenza Onu sul clima si affronta in maniera così netta il destino di tutti i combustibili fossili (petrolio, gas e carbone). "L'accordo di oggi segna l'inizio dell'era post-fossile", ha commentato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
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"E' un accordo storico". A plaudire per primo all'approvazione del "global stocktake" è stato il petroliere e ministro dell'Industria che guida Cop28, Sultan al Jaber, l'uomo di punta degli Emirati Arabi che sin dall'inizio dei negoziati aveva come obiettivo questa intesa. L'accordo sul documento è stato annunciato proprio da lui, pochi minuti dopo l'apertura della plenaria di oggi, 13 dicembre. A quel punto i delegati si sono alzati in piedi e si sono abbracciati fra loro. "È un piano guidato dalla scienza", ha detto al Jaber. "È un pacchetto migliorato, equilibrato ma, non fraintendetemi, storico, per accelerare l'azione sul clima", ha spiegato. "Siamo ciò che facciamo non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo", ha evidenziato. "Abbiamo le basi per la trasformazione", è un obiettivo "frutto della collaborazione di tutti e che coinvolge tutti. Le future generazioni vi ringrazieranno, non conosceranno ciascuno di voi ma saranno grati per la vostra decisione", ha continuato. Gli Emirati Arabi Uniti, sono "giustamente orgogliosi" del loro ruolo nella mediazione del primo accordo sul clima che chiede l'abbandono dei combustibili fossili in questo decennio, ha concluso.
E' la prima volta che in un testo della Conferenza delle parti è incluso il termine "combustibili fossili". Il testo di 21 pagine al punto 28 "riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra in linea con il percorso dell'1,5 gradi e invita le parti a contribuire agli sforzi globali, secondo modalità determinate a livello nazionale, tenendo conto dell'accordo di Parigi". Tra le azioni indicate è confermata la richiesta di "triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di efficienza energetica entro il 2030"; accelerare gli sforzi verso la riduzione graduale dell'energia prodotta dal carbone "unabated", ovvero senza tecnologia di cattura e stoccaggio.
Il testo allo stesso articolo invita ad "accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzare combustibili a zero e a basso contenuto di carbonio ben prima o intorno alla metà del secolo". E ancora, si conferma come nella bozza precedente di "accelerare le tecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui, tra l'altro, energie rinnovabili, nucleare, tecnologie di abbattimento e rimozione" delle emissioni "come la cattura, lo stoccaggio e l'utilizzo del carbonio in particolare nei settori 'hard to habate', e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio".
Il documento della presidenza della Cop28 propone anche di accelerare e ridurre sostanzialmente le emissioni a livello globale anche di metano entro il 2030 e di quelle derivanti dal trasporto stradale su una serie di percorsi, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e a basse emissioni. Infine, l'articolo 28 chiede di eliminare gradualmente "nel più breve tempo possibile sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o la transizione giusta, nel più breve tempo possibile".
"Fatto!!! L'accordo dimostra che Parigi offre risultati e che possiamo andare oltre!". Lo ha postato su X Teresa Ribera, vice presidente della Spagna, Paese che ha la presidenza di turno della Ue dopo l'approvazione della Cop28 del global stocktake. Nel post il video degli applausi che hanno accolto l'approvazione dell'accordo.
Parlando in plenaria alla Cop28 a Dubai, il delegato Usa per il clima John Carry ha osservato: La Cop28 è "una ragione per essere ottimisti in mondo di conflitti, in Ucraina e in Medio Oriente", "è uno straordinario risultato" anche perché "era complicato mettere insieme" tutte le istanze e "ottenere il consenso".
"L'intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell'accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L'Italia, nella cornice dell'impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all'ultimo per il miglior risultato possibile". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha commentato l'accordo che sugella l'accordo di Parigi.
"L'umanità ha speso 30 anni per arrivare all'inizio della fine dei combustibili fossili" e ora è stato fatto un lavoro che ha "messo un ponte e superato le divisioni", ha ribadito il commissario Ue al clima Wopke Hoekstra, intervenendo alla Plenaria della Cop28 che ha approvato il Global Stocktake che indica le azioni per abbandonare i combustibili fossili a partire da questo decennio.