"vogliamo che sia libero dagli stereotipi"

Coppia non svela il sesso del figlio/a di due anni: "Sceglierà quando cresce"

Stati Uniti: Kyl e Brent Myers seguono un metodo che hanno chiamato "gender creative". Nemmeno gli amici sanno se sia maschio o femmina: solo i parenti stretti ne sono a conoscenza...

16 Apr 2018 - 18:08
 © instagram

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Kyl Myers non vuole rivelare se è la madre di un maschio o di una femmina. Lei e il marito, Brent, vivono negli Stati Uniti e hanno scelto di crescere il/la loro figlio/figlia secondo un metodo "gender creative". L’idea è "liberarsi dagli stereotipi" e non sentirsi in dovere di far giocare il loro/la loro Zoomer con bambole e trucchi o di vestirsi di blu come i maschi. "Sarà lei/lui a scegliere in quale sesso riconoscersi, una volta che sarà in grado di esprimersi", fanno sapere i due.

Genere neutro Quando parlano a Zoomer usano il pronome they perché, spiega Kyl su Instagram, "in inglese può essere utilizzato anche per indicare il genere neutro”. Genere con il quale stanno crescendo il/la figlio/a: "Ho deciso di non assegnare un sesso a Zoomer", ha spiegato la madre alla versione inglese dell'Huffington Post. "Aspetterò che scelga da sola/o in quale dei due identificarsi, cosa che di solito succede attorno ai tre o quattro anni, quando la maggior parte dei bambini inizia a indicare se stesso con un pronome maschile o femminile". Nel frattempo, solo i parenti più stretti conoscono l'identità di genere di Zoomer.

Contro gli stereotipi I genitori non vogliono che Zoomer cresca limitata/o da una cultura fatta di stereotipi di genere. Quella, tradizionale, per cui le bambine si vestono di rosa e sognano di fare le ballerine, mentre i bambini giocano con le macchinine e vogliono diventare astronauti. Zoomer deve poter aspirare a entrambe le cose. "Tutto è per tutti", spiega sempre Kyl. "Compriamo vestiti unisex e quando andiamo insieme in un negozio, incoraggiamo Zoomer a scegliere gli indumenti che preferisce, sia dal reparto bambine che da quello per bambini”.

Il metodo "gender creative" I Myers definiscono così il loro metodo educativo, dove sviluppare la creatività di Zoomer è il loro primo obiettivo. Il principio non è evitare di regalare le bambole al piccolo/piccola, ma lasciare che esprima se stesso/a e scelga i giocattoli che preferisce. Kyl non dice mai a Zoomer "questo non è un giocattolo per bambini" o "questo non va bene per le bambine". Un sistema che si riflette anche nella gestione della casa: il papà e la mamma si dividono i compiti in base a quello che c’è da fare. Entrambi cucinano, entrambi puliscono ed entrambi portano a casa uno stipendio.

Non è per tutti Kyl e Brent si rendono conto di non aver scelto una strada tradizionale e che questo metodo non è adatto a tutti. Quando incontrano un altro bambino al parco, cercano di riferirsi a lui senza usare pronomi di genere, per evitare che Zoomer impari a giudicare una persona anche dal sesso al quale appartiene. Ma se i genitori del bimbo lo identificano con un "lui" o una "lei", si adeguano alle scelte di quella famiglia, nella consapevolezza che ognuno cerca di cresce il proprio figlio al meglio.

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