Il vicepremier accusa l'Europarlamento di aver introdotto la censura preventiva su Internet, "in uno scenario da Grande fratello orwelliano". E l'esponente Fi si appella al premier: "Conte prenda le distanze"
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"Una vergogna tutta Europea: il Parlamento Ue ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell". Lo scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che M5S si batterà "nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea" contro il provvedimento. Il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani: "Dichiarazioni infamanti".
"Alla prossima votazione in aula - assicura Di Maio - la direttiva sarà nuovamente bocciata". Ma Tajani fa appello al premier Giuseppe Conte, chiedendogli "di prendere immediatamente le distanze dalle dichiarazioni di Di Maio contro il Parlamento europeo. Minacciare l'unica istituzione Ue direttamente eletta dai cittadini è da analfabeti della democrazia", come scrive l'esponente Forza Italia su Twitter.
Di Maio: "Legalizzata di fatto la censura preventiva" - "Rispetto all'ultimo voto di Strasburgo, in cui non fu dato il via libera al testo finale, le lobby hanno avuto il tempo di lavorare e influenzare gli europarlamentari, i quali hanno deciso di ricredersi - dice ancora il vicepremier -. D'ora in poi, secondo l'Europa, i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei supercensori. Con la scusa di questa riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Oltre all'introduzione della cosiddetta e folle "link tax", la cosa più grave è l'introduzione di questo meccanismo di filtraggio preventivo dei contenuti caricati dagli utenti".
"Per me è inammissibile - sottolinea ancora -. La rete deve essere mantenuta libera e indipendente ed è un'infrastruttura fondamentale per il sistema Italia e per la stessa Unione europea. Per questo, come ho già detto, ci batteremo nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea per eliminare questi due provvedimenti orwelliani".
"Sarà un piacere vedere - conclude -, dopo le prossime elezioni europee, una classe dirigente comunitaria interamente rinnovata che non si sognerà nemmeno di far passare porcherie del genere. Un messaggio per le lobby: questi sono gli ultimi vostri colpi di coda, nel 2019 i cittadini vi spazzeranno via".
Lega e M5s votano compatti no alla riforma - Gli eurodeputati della Lega e del M5S hanno votato compatti all'Europarlamento contro la proposta di riforma. A favore si è invece espressa la maggioranza dei Popolari (Ppe) e dei Socialisti e democratici (S&D). Spaccature nel gruppo dei Liberali (Alde), dell'Ecr e nell'Efdd, di cui fanno parte gli eurodeputati pentastellati. Anche il gruppo delle destre Enf (di cui fa parte la Lega) si è spaccato, mentre la maggioranza dei Verdi ha votato contro la riforma.
Macron: "Un grande passo avanti per l'Europa" - Emmanuel Macron ritiene che la proposta di riforma sia "un grande passo avanti per l'Europa: con il diritto d'autore protetto sono la nostra libertà, la nostra informazione libera, la nostra creazione culturale a essere riconosciute. Sono fiero che la Francia sia stata alla testa di questa battaglia".
Pier Silvio Berlusconi: "Primo passo di civiltà" - "Considero quella di oggi una prima vittoria in un percorso fondamentale. Trovo le polemiche fuori luogo perché non bisogna confondere la difesa del copyright con la liberta' della rete che non viene toccata. Trasmettere i contenuti prodotti da un altro senza remunerazione è semplicemente un furto, per questo si tratta di un primo passo di civiltà". Così l'a.d. di Mediaset Pier Silvio Berlusconi in merito alla proposta di riforma del copyright approvata dal Parlamento Ue.