Il leader nordcoreano parla di "una situazione di crisi incontrollabile e persistente" nella penisola, affermando che è stata innescata da Seul e Washington
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha dichiarato che non cercherà più la riconciliazione e la riunificazione con la Corea del Sud. Lo hanno reso noto i media statali di Pyongyang. "Credo che sia un errore che non dovremmo più fare il considerare le persone che ci dichiarano come il 'principale nemico' come qualcuno con cui cercare la riconciliazione e l'unificazione", ha dichiarato il dittatore. E ha lanciato nuove minacce di un attacco nucleare contro il Sud, ordinando di potenziare l'arsenale militare di Pyongyang per prepararsi a una guerra che potrebbe "scoppiare in qualunque momento" nella penisola coreana.
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Il leader nordcoreano ha parlato di "una situazione di crisi incontrollabile e persistente" nella penisola, affermando che è stata innescata da Seul e Washington. Kim ha quindi annunciato di aver ordinato l'elaborazione di misure per la riorganizzazione dei dipartimenti che si occupano degli affari transfrontalieri, per "cambiare radicalmente la direzione".
Già tre giorni fa Kim Jong-un aveva esortato il suo partito ad "accelerare" i preparativi di guerra, compreso il programma nucleare del Paese. La notizia era giunta solo una settimana dopo il suo avvertimento, secondo cui Pyongyang non esiterà a lanciare un attacco se "provocata" con armi nucleari.
Il governo sudcoreano ha poi riferito che il nuovo reattore ad acqua leggera della principale centrale nucleare della Corea del Nord, a Yongbyon, sarà probabilmente operativo entro la prossima estate. Sarebbero inoltre in corso test atomici.
Kim ha criticato duramente gli Stati Uniti durante un lungo discorso al termine dei cinque giorni di incontri di fine anno del partito, che hanno fissato le decisioni di politica militare ed economica nordcoreana per il 2024. Il summit ha annunciato piani per un ulteriore sviluppo militare nel prossimo anno. Il dittatore ha accusato gli Usa di rappresentare "vari tipi di minaccia militare" e ha ordinato alle sue forze armate di mantenere "una schiacciante capacità di risposta" a un eventuale conflitto. È un "fatto compiuto che una guerra possa scoppiare in qualsiasi momento nella penisola coreana a causa delle mosse sconsiderate dei nemici per invaderci", ha detto il leader nordcoreano. "Dobbiamo rispondere rapidamente a una possibile crisi nucleare e continuare ad accelerare i preparativi per pacificare l'intero territorio della Corea del Sud mobilitando tutti i mezzi e le forze fisiche, compresa quella nucleare, in caso di emergenza".