Due mesi fa il fratellastro del dittatore è stato ucciso in Malesia, ma in quel caso i sospetti sono ricaduti proprio su Pyongyang
La Cia e i servizi di intelligence sudcoreani hanno cercato di assassinare il leader nordcoreano, Kim Jong-un, con sostanze biochimiche e radioattive: a denunciarlo è il governo di Pyongyang, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa statale nordcoreana Kcna. Il regime ha inoltre minacciato di sferrare un attacco "anti terroristico" contro i servizi segreti coinvolti nel presunto attentato al dittatore: "Li staneremo e li distruggeremo senza pietà".
L'intelligence americana e quella sudcoreana hanno "ordito un feroce complotto", si legge un comunicato del ministero per la Sicurezza di Stato della Corea del Nord. "Attacchi terroristici in stile coreano cominceranno da questo momento per spazzare via le organizzazioni di intelligence produttrici di complotti degli imperialisti Usa e la cricca fantoccio", ha minacciato Pyongyang.
Il complotto - Secondo Kcna, il tentato assassinio di Kim Jong-un risalirebbe al mese scorso. Il ministero della Sicurezza di Stato di Pyongyang, in una nota, afferma che la Cia avrebbe reclutato un cittadino nordcoreano nell'estremo oriente russo e lo avrebbe addestrato per assassinare il dittatore durante la sua partecipazione a eventi pubblici il 15 aprile, nell'ambito delle celebrazioni per il 105esimo anniversario della nascita del leader fondatore Kim Il-sung. L'agenzia di Stato riferisce inoltre che la spia, di cui viene fornito il cognome Kim, residente a Pyongyang, avrebbe ricevuto equipaggiamento, denaro e istruzioni per compiere l'omicidio.
Due mesi fa il fratellastro del dittatore è stato ucciso in Malesia, ma in quel caso i sospetti sono ricaduti proprio su Pyongyang.