Sotto accusa da parte di Mosca ci sono le esercitazioni militari del Pentagono
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Le azioni degli Stati Uniti contro la Corea del Nord sono "intenzionalmente provocatorie". E' quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, sottolineando che la via delle sanzioni "è ormai esaurita". Lo riporta l'agenzia Tass. Sulla crescente tensione tra Pyongyang e Washington è intervenuta anche la Cina, ribadendo il suo "no" alla possibilità di intervento militare e auspicando "la pace e la stabilità nella penisola coreana".
"I passi recenti di Washington - ha detto Lavrov - sembrano deliberatamente diretti a provocarePyongyang e spingerla ad azioni dure". "Adesso gli americani hanno dichiarato che in dicembre siterranno esercitazioni militari massicce, straordinarie;l'impressione è che tutto sia stato fatto apposta per farperdere la calma a Kim e spingerlo a una nuova azionespericolata", ha aggiunto.
"Gli americani devono spiegare a tutti che cosa voglionoottenere. Se vogliono trovare un pretesto per distruggere laCorea del Nord, allora che ce lo dicano schiettamente e che loconfermino le autorità supreme Usa: allora prenderemo ladecisione su come potremo reagire".
Lavrov: "Trump? Poca differenza con le politiche di Obama" - "Apparentemente la Casa Bianca non ha ancora elaborato un approccio coerente nei confronti della Russia. Il presidente Trump, come durante la campagna elettorale, conferma il suo intento di instaurare rapporti normali e forme di collaborazione su temi di attualità internazionale. Ne ha parlato più di una volta al presidente Putin sia per telefono, sia di persona, anche durante il summit di novembre a Da Nang. In pratica però, purtroppo, molti atti concreti di Trump sono caratterizzati da una certa inerzia e, nella sostanza poco si discostano dalla linea di Obama". Così il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un'intervista esclusiva rilasciata al quotidiano Libero.