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Il Capo dello Stato è entrato nel piccolo edificio in legno, nella zona de-militarizzata, unico punto di incontro tra Seul e la Corea del Nord
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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la visita di Stato in Corea del Sud si è recato nella zona demilitarizzata al 38esimo parallelo che divide Seul e Corea del Nord. "Qui si è svolta una pagina cruciale della storia", ha detto. In questo posto "si comprende come una guerra che non si è mai conclusa con il conseguimento della pace comporta il rischio costante di nuove violenze e quanto qui viene fatto ha il respiro della storia, è particolarmente importante per evitare esplosioni di violenza ulteriori".
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La Joint Security Area è il sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38esimo parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l'accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Di fatto, però, non fu mai raggiunto un vero e proprio accordo di pace e fu creata questa zona de-militarizzata. Ancora oggi gli eserciti del Nord e del Sud si trovano a poche decine di metri di distanza l'uno dall'altro e sorvegliano un breve tratto di confine non recintato e reso visibile soltanto da un muretto alto pochi metri. Il presidente della Repubblica Mattarella è stato all'interno del piccolo edificio di legno, lungo il confine, che è l'unico punto di incontro tra le due nazioni.
La firma dell'armistizio di Panmunjon che, come noto, non fu mai seguita da un accordo di pace, portò alla creazione di una zona de-militarizzata, vale a dire una striscia di terra di due chilometri a nord e a sud del confine dalla quale gli eserciti dei due Paesi si sono rispettivamente ritirati. All'interno di quest'area, la Joint Security Area rappresenta oggi un luogo di grande valore militare e politico. Gli edifici in cui furono stipulati gli accordi sono perfettamente divisi a metà dalla linea di confine e sono stati dipinti di azzurro, colore delle Nazione Unite. Nella struttura principale è ancora conservato il tavolo dove fu firmato l'accordo armistiziale. Questo piccolo complesso è oggi chiamato "villaggio dell'armistizio" o "villaggio della pace".
Il tenente generale Andrew Harrison, vice comandante della base Onu del JSA, ha accompagnato il Capo dello Stato nel corso della visita e ha sottolineato come "questo sia un luogo surreale perché dietro la apparente tranquillità e pace si nasconde un effettivo rischio di guerra. La storia ci dà avvertimenti minacciosi", ha aggiunto ricordando poi "il forte senso di gratitudine per il contributo dato dall'Italia con un ospedale da campo" durante la guerra di Corea, "qualcosa che i coreani non dimenticano, ripropongono continuamente". L'Italia allora, nel 1953, non era ancora stata accolta nelle Nazioni Unite ma volle comunque dare un contributo.