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Sono stati revocati gli arresti per il presidente sudcoreano sotto impeachment Yoon Suk-yeol. Era finito in manette per aver imposto la legge marziale il 3 dicembre. Yoon, riferisce l'agenzia di stampa Yonhap, aveva presentato la richiesta alla Corte distrettuale centrale di Seul a febbraio, sostenendo che la sua "incriminazione per la dichiarazione di legge marziale fosse illegale".
Il presidente sudcoreano, tuttavia, è ancora detenuto malgrado la Corte distrettuale centrale di Seul abbia annullato il provvedimento restrittivo. I suoi legali, in una nota rilanciata dalla Yonhap, hanno espresso soddisfazione per la decisione che, a loro dire, "conferma l'esistenza dello stato di diritto nel Paese", e hanno sollecitato la procura a dare "piena attuazione" alla decisione della corte. "La palla è ora nel loro campo", hanno aggiunto. Il problema è che la procura potrebbe presentare appello in base alla diversa interpretazione del calcolo di scadenza dei termini per le incriminazioni formali.