Coronavirus, arrivati a Lodi medici dell'esercito per aiutare gli ospedali
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Un 33enne tedesco è risultato positivo prima dello scoppio dell'epidemia in Italia: il virus gli è stato trasmesso da una collega di Shanghai che inizialmente non aveva accusato sintomi
Sebbene l'Italia sia il Paese europeo più "temuto" per lo scoppio dell'epidemia di coronavirus, secondo quanto scritto da un team di medici tedeschi sul New England Journal of Medicine il primo contagio uomo a uomo in Europa è avvenuto intorno a fine gennaio in Germania. Il primo paziente risultato positivo ai tamponi è un manager 33enne tedesco entrato in contatto con una collega di Shanghai durante un meeting aziendale a Monaco di Baviera. La donna era asintomatica e solo dopo essere tornata in Cina ha accusato i sintomi avvertendo la compagnia.
Trasmissione avvenuta durante il periodo di incubazione Il meeting è avvenuto tra il 20 e il 21 gennaio a Monaco di Baviera. La partner cinese asintomatica ha visitato il Paese tra il 19 gennaio e il 21. L'uomo d'affari tedesco è entrato in contatto con la donna durante quei giorni e il 24 ha cominciato ad avere febbre alta e tosse, ma poi è rientrato subito al lavoro il 27, quando si è sentito meglio. La sua infezione è stata trasmessa durante il periodo d'incubazione, come fanno notare gli scienziati nel comunicato, "quando i sintomi erano lievi e non specifici".
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Il contagio di altri colleghi La collega di Shanghai è risultata positiva al test, eseguito dopo aver accusato i sintomi influenzali, quando è rientrata in Cina. Il 28 gennaio altri tre lavoratori tedeschi della stessa ditta si sono sentiti male e, a seguito dei tamponi, sono risultati positivi anche loro al coronavirus. Due di questi erano entrati in contatto con la donna cinese, la "paziente 1", mentre l'altro ha avuto un contatto diretto con il manager tedesco, il "paziente 2".
"Il virus italiano sembra discendere da quello tedesco" Lo studio del team di medici tedeschi sottolinea quindi che il primo contagio, su pazienti asintomatici o con sintomi lievi, è avvenuto in Germania. Ad avvalorare questa tesi anche la mappatura genetica del virus che ci ha permesso di ricostruire l'albero genealogico individuando i ceppi originari del virus. Come scrive Insideover, "il virus italiano, indicato come CDG1/2020, sembra discendere, così come altri ceppi tra cui quello svizzero, finlandese, scozzese, brasiliano e messicano, proprio da quello tedesco originatosi nella Baviera, indicato come BavPat1/2020, o comunque avere un 'parente comune', ragionevolmente derivante dalla cinese sbarcata a Monaco".
Netxstrain: "In Germania il primo focolaio europeo" La conferma arriva inoltre dal sito Netxstrain, fondato e diretto dal gruppo guidato da Trevor Bedford, del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle. Anche il gruppo di esperti americani ha creato una mappa genetica del nuovo coronavirus e indica che il focolaio tedesco potrebbe avere alimentato silenziosamente la catena dei contagi al punto da essere collegato a molti casi in Europa e in Italia.
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