I NUMERI DELLA PANDEMIA

Coronavirus, in Francia record di contagi dai tempi del lockdown: 4.897

A livello globale la pandemia non sembra voler rallentare: sono almeno 805.470 i morti in tutto il mondo secondo un rapporto dell'Afp. Gli Stati Uniti restano sempre i più colpiti

23 Ago 2020 - 20:45
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Sono 4.897 i nuovi contagi di coronavirus registrati in Francia nelle ultime 24 ore dopo i 3.602 di sabato. Sono i dati resi noti dal ministero della Salute, che monitora quotidianamente il numero dei positivi al Covid. Si tratta della cifra più alta mai vista dalla fine della quarantena, lo scorso maggio. Con questi nuovi infetti il totale dei casi nel Paese sale a quota 280mila. 

Il coronavirus nel mondo Intanto anche a livello globale la pandemia non sembra voler rallentare: sono almeno 805.470 i morti in tutto il mondo secondo un rapporto dell'Afp. Gli Stati Uniti restano sempre i più colpiti, con almeno 176.371 morti. Seguono Brasile (114.250), Messico (60.254) e India (56.706). Preoccupa in particolare la curva di quest'ultimo Paese: la seconda nazione più popolosa ha superato la soglia dei tre milioni di persone contagiate. E dopo aver in gran parte tenuto sotto controllo il suo focolaio, anche la Corea del Sud è tornata alle restrizioni per contenere una nuova emergenza. Locali notturni, bar karaoke e spiagge sono stati chiusi, ci sono rigidi paletti su raduni e servizi religiosi e le mascherine per il viso sono obbligatorie nelle aree pubbliche di Seul.

Il caso scuole: aperte in Gb, Germania e Francia Perdere la scuola per i bambini e i ragazzi fa più danni del coronavirus: ne sono convinti nel Regno Unito, dove a rafforzare la posizione del premier Boris Johnson arrivano ora anche le parole del capo consigliere in materia sanitaria del governo, Chris Whitty. A suo parere, le possibilità che i bambini muoiano di Covid-19 sono "estremamente basse" a fronte del "danno" arrecato all'infanzia dalla prolungata assenza dai banchi di scuola. Affermazioni - mentre in molti Paesi d'Europa ci si confronta con il rebus della riapertura e dei rischi connessi - confortate da uno studio dell'agenzia governativa britannica Public Health England. Secondo i ricercatori, in Inghilterra i contagi nelle scuole elementari sono stati rarissimi, e dalla riapertura delle aule in giugno ci sono stati solo 70 bimbi e 128 fra insegnanti e personale scolastico, pari allo 0,01% del totale. Conclusioni: "E' più facile che i bambini si prendano il virus a casa che a scuola".

E se la Germania ha già riaperto le scuole, la stessa linea sembra voler essere seguita anche in Francia. La scorsa settimana lo Snuipp, il principale sindacato degli insegnanti elementari, ha chiesto il rinvio dell'inizio dell'anno per consentire agli insegnanti di prepararsi, ma il ministro dell'Educazione Jean-Michel Blanquer ha escluso nei giorni scorsi questa ipotesi. L'inizio dell'anno scolastico avverrà "per tutti il primo settembre", ha ribadito.

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