Coronavirus, in Gran Bretagna riaprono i pub: presi d'assalto dalla folla
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Il governo ha donato all'ospedale di Krusevac e alla Croce rossa quasi 10mila bottiglie di rakija sequestrate in un'operazione di polizia
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"Se non hanno più il pane, che mangino le brioche". Non Maria Antonietta di Francia stavolta ma il governo serbo, che parafrasando la regina d'Oltralpe, ha deciso di utilizzare la rakija, distillato d'acquavite tipico dei balcani, per far fronte alla sempre crescente domanda di disinfettante ad uso medico. Proprio da Belgrado è arrivata una donazione di 9.196 bottiglie diretta all'ospedale di Krusevac, nel sudest del Paese, e alla locale Croce Rossa. La "grappa balcanica" era stata sequestrata in un'operazione di polizia nel 2005.
Un prodotto dai mille usi - La rakija al suo stato "normale" non è adatta alla disinfezione di luoghi e superfici di lavoro, ma il governo di Belgrado ha riferito di aver raggiunto un accordo con una fabbrica di bevande alcoliche che tratterà gratuitamente il distillato per ottenere alcol puro a 70 gradi.
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