Crescono i contagi

Coronavirus, in Svezia è fallito l'obiettivo "immunità di gregge": oltre 5mila morti

Lo scrivono due ricercatori dell'University College di Londra in un editoriale sul Journal of the Royal Society of Medicine

12 Ago 2020 - 16:19
 Coronavirus © Tgcom24

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La Svezia ha puntato sul raggiungimento dell'immunità di gregge attraverso una "diffusione controllata" del coronavirus senza mettere in campo un lockdown, come fatto in Italia e in altri Stati dell'Unio0ne Europea. L'obiettivo non è stato raggiunto, anzi, attualmente, il Paese si trova ad avere più casi e più morti rispetto ai vicini. Lo scrivono in un editoriale sul Journal of the Royal Society of Medicine due ricercatori dell'University College di Londra.

Le previsioni - Il governo svedese, si legge nell'articolo, ipotizzava che a maggio fosse stato infettato, e quindi avesse gli anticorpi, il 40% della popolazione svedese, mentre, secondo gli studi sierologici, la percentuale è vicina solo al 15%. Inoltre, la Svezia ha il triplo dei casi per milione di abitanti rispetto alla Danimarca, quattro volte più della Norvegia e cinque volte più della Finlandia. Stoccolma ha registrato oltre 5mila, mentre gli altri Paesi sono abbondantemente sotto ai mille. "E' chiaro che non solo i tassi di contagio, ricoveri e mortalità sono molto più alti dei Paesi confinanti - scrivono gli autori dell'editoriale -, ma anche l'andamento dell'epidemia è differente, con infezioni e mortalità più alte rispetto ai periodi più critici visti in Danimarca, Finlandia e Norvegia".
 

L'immunità di gregge potrebbe iniziare ad avere qualche effetto, scrivono alcuni esperti sulla rivista del Mit, negli Stati americani più particolarmente colpiti, dove l'alto
numero dei casi, e quindi degli immuni, potrebbe avere un ruolo nel rallentare l'epidemia. "Credo che le epidemie in corso in Arizona, Florida e Texas lasceranno abbastanza immunità da aiutare a tenere controllato il Covid-19 - afferma ad esempio Trevor Bedford dell'università di Washington -. Tuttavia questi livelli non sono compatibili con un pieno ritorno alla normalità e ai comportamenti di prima della pandemia". 

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