"Reale pericolo di seconda ondata"

Coronavirus, Johnson annuncia nuove restrizioni in Gb: "Agire ora" | "Pub chiusi alle 22, stop allo sport e chi può lavori da casa"

Secondo il premier britannico siamo a un "punto di svolta pericolosa". Intanto nelle ultime 24 ore i contagi sfiorano quota cinquemila, con 37 decessi

22 Set 2020 - 22:24
 © Afp

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"La prospettiva di una seconda ondata di coronavirus è reale", e la Gran Bretagna si trova a un "pericoloso punto di svolta: dobbiamo agire ora". Sono le parole del premier britannico Boris Johnson, annunciando l'introduzione di nuove misure restrittive nel Paese. Tra i provvedimenti, la chiusura dei pub alle 22, la sospensione di eventi sportivi e congressi, estensione dei luoghi dove sarà obbligatorio indossare la mascherina.

"Restrizioni in vigore per 6 mesi" - E' di "sei mesi" la durata prevista delle nuove restrizioni ripristinate oggi dal governo britannico sul fronte dell'emergenza coronavirus. Lo ha detto il premier Tory, Boris Johnson, alla Camera dei Comuni, precisando che la settimana prossima l'esecutivo sottoporrà al Parlamento un'estensione della legislazione di emergenza approvata in primavera nella fase più acuta della pandemia. Le misure includono anche la riduzione a 15 persone del numero massimo di invitati ai matrimoni. Johnson ha definito la situazione attuale "un pericoloso punto di svolta" da affrontare subito. Il leader dell'opposizione laburista Keir Starmer ha approvato le nuove misure, ma ha accusato il governo di non avere una strategia complessiva, ha criticato le falle nel sistema di test e tracciamento e ha detto che un eventuale lockdown nazionale bis rappresenterebbe il segno di "un fallimento" dell'esecutivo.

Stretta su orari pub, matrimoni e sport - L'emergenza coronavirus è di nuovo "in ascesa" nel Regno Unito per questo si impongono nuove misure restrittive che tuttavia "non sono in alcun modo un nuovo lockdown". Ha formalizzato Boris Johnson indicando la prospettiva di una seconda ondata come "reale" sulla scia di "Francia, Spagna e altri Paesi" e confermando la decisione del suo governo di ripristinare limiti da giovedì agli orari di pub, ristoranti e bar di tutta l'Inghilterra (con coprifuoco alle 22), di tornare a incoraggiare il lavoro da casa, di estendere l'obbligo legale della mascherina e di introdurre controlli stringenti sui tetto massimo delle 6 persone nei contatti sociali. Limitazioni anche per i matrimoni, il numero massimo degli invitati scende da 30 a 15. Rinviato inoltre il ritorno del pubblico negli eventi sportivi. Johnson ha notato che negli ultimi giorni i ricoveri in ospedale "sono raddoppiati", che il livello di allerta è salito a 4 (su un livello massimo di 5) e che "ora è il momento di agire" per evitare un lockdown generale e misure più pesanti. 

Smart working per chi può - "Agli impiegati viene chiesto di lavorare da casa", ma chi ha bisogno di svolgere il proprio incarico sul posto di lavoro "continuerà a farlo". Ha annunciato il premier britannico Boris Johnson confermando quanto già anticipato dai media e dal ministro dell'Ufficio governativo Michael Gove. Obbligo di mascherina in tutti i luoghi chiusi, compresi i mezzi pubblici (anche i taxi).

Cinquemila contagi e 37 morti - Nelle ultime 24 ore si è confermata la tendenza al rialzo dei casi di coronavirus nel Paese, che sfiorano quota cinquemila (4.926, il picco più alto da maggio". In aumento anche i decessi, 37, nonché i ricoveri nazionali in ospedale e in terapia intensiva, saliti rispettivamente a 1319 e 138. Circa 200mila, infine, i test quotidiani.

Johnson: "Se necessario esercito e polizia in campo" Nella tarda serata di martedì, in un discorso televisivo alla nazione, Johnson ha quindi spiegato che il governo Gb "si riserva il potere di prendere misure" più severe se la popolazione non rispetterà le restrizioni rafforzate per il rimbalzo dei contagi da coronavirus. Il premier ha poi sottolineato che il governo è pronto "se necessario" a usare l'esercito in compiti di backup per consentire agli agenti di polizia concentrarsi di più nella sorveglianza sulle misure anti-Covid.

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