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Il "rimbalzo" dell'epidemia è ancora dietro l'angolo. Ma la gente ricomincia anche a prendere i mezzi pubblici
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Nuova allerta a Wuhan, in Cina. Ai residenti della città epicentro del Covid-19 è stato chiesto di rafforzare "le misure di auto-tutela", restando a casa per scongiurare la ripresa dei contagi. Il segretario del Partito comunista locale, Wang Zhonglin, ha detto che "il rischio di rimbalzo della pandemia resta alto a causa di fattori interni ed esterni". La città allenterà l'8 aprile lo stop ai viaggi in uscita.
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Pur se azzerati i nuovi contagi a Wuhan, Wang ha osservato che i compound residenziali dovrebbero restare vigili sul rispetto delle misure contro il coronavirus. L'allerta cade mentre la Cina, che sembra aver messo sotto controllo la pandemia in due mesi grazie alle misure draconiane adottate con il blocco produttivo e agli spostamenti, si prepara a onorare i primi "14 martiri" caduti in prima linea nell'Hubei durante la guerra contro il Covid-19. Il programma prevede, ha riferito la Xinhua, che domani sia osservato un silenzio di tre minuti alle 10 locali (le 4 in Italia) in tutto il Paese, mentre "si solleveranno nell'aria le sirene e di clacson delle automobili, treni e navi attenderanno in lutto".
LE STRADE DI WUHAN PRIMA E DOPO LA QUARANTENA
Pur dichiarata vinta la guerra, la leadership di Pechino è molto prudente su una seconda ondata, tra contagi di ritorno e asintomatici. Ieri sono stati registrati 31 nuovi casi, di cui 29 importati (saliti a 870) e 2 domestici, uno nel Liaoning e uno nel Guangdong. La Commissione sanitaria nazionale ha rilevato 4 ulteriori decessi, tutti nell'Hubei, per totali 3.322. I contagi certi sono cresciuti a 81.620, di cui 1.727 persone ancora in cura e 76.571 dimessi dopo la guarigione. Sono 60 i nuovi asintomatici, di cui 7 importati: attualmente, sono 1.027 i casi sotto osservazione, inclusi 221 dall'estero.
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