I medici: "Dopo la guarigione non sappiamo quanta immunità si costruisce, quanto dura e che ruolo generano gli anticorpi"
Coronavirus, Usa: il giorno più duro
Un giovane 25enne del Nevada sarebbe il primo caso documentato di re-infezione da Covid-19 negli Stati Uniti. La Cnn riporta i risultati di uno studio dell'Università del Nevada Reno School of Medicine e del laboratorio di salute pubblica dello Stato. Il paziente era stato diagnosticato come un caso di Covid-19 già in aprile, con sintomi quali mal di gola, tosse, mal di testa, nausea e diarrea.
Il paziente si era ripreso intorno al 27 aprile ed era risultato in seguito due volte negativo al tampone. Per circa un mese e' stato bene. Poi il 31 maggio di nuovo febbre, mal di testa, diarrea e nausea. Cinque giorni dopo è stato ricoverato e sottoposto a terapia di ossigeno. I ricercatori del Nevada hanno esaminato materiale genetico di entrami i coronavirus e sono giunti alla conclusione che si sia trattato di due infezioni virali distinte.
Non è il primo caso in assoluto; all'inizio della settimana, a Hong Kong è stato pubblicato uno studio su un uomo di 33 anni che si è riammalato. Questo pone dubbio anche sull'efficacia del vaccino, spiega Mark Pandori, direttore del laboratorio del Nevada per la salute pubblica. "Dopo la guarigione non sappiamo quanta immunità si costruisce, quanto dura e che ruolo generano gli anticorpi. Se è possibile contagiarsi di nuovo in un arco di tempo cosi' breve, potrebbero esserci ripercussioni sui vaccini. Tuttavia questo è un caso singolo; non possiamo generalizzare".