MA LA CINA FA ANCORA PAURA

Coronavirus, risalgono i contagi: 329, il 73% in Lombardia | Nelle Rsa il 41% dei decessi per il Covid

Aifa boccia l'antireumatoide Tocilizumab. Fa paura il focolaio scoppiato a Pechino. Numeri impressionanti dell'epidemia in Brasile

17 Giu 2020 - 22:47
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Sale di altri 329 contagi il bilancio dell'emergenza coronavirus in Italia, 242 solo in Lombardia. Nelle ultime 24 ore si registrano anche 929 guariti e 43 vittime. L'Ordine dei Medici di Milano chiede allo Stato un indennizzo per i dottori e il personale sanitario che hanno perso la vita o la salute lavorando in prima linea nella lotta al coronavirus. Intanto Norvegia e Cina smentiscono la possibilità che il salmone norvegese sia stato la causa della nuova epidemia di Covid-19 a Pechino. Aifa con una nota ufficiale boccia l'uso del farmaco anti artrite reumatoide Tocilizumab.

Record di tamponi, 77mila in un giorno - I tamponi per il coronavirus in Italia segnano il record - oltre 77mila in 24 ore, 30mila in più del giorno prima - e i contagi aumentano di oltre il 50%: si registrano 329 nuovi positivi (martedì erano stati 210), ben il 73,5% del totale in Lombardia con 242 casi. Ma ci sono anche buone notizie, con zero nuovi casi in 5 Regioni e Alto Adige e 11 regioni che non fanno registrare altre vittime. A livello nazionale le persone decedute sono 43, in aumento rispetto agli ultimi due giorni, ma da 4 giorni sotto quota 50. E la stessa Lombardia fa segnare un calo di rilievo di ricoverati e di pazienti in terapia intensiva.

I numeri della Protezione civile - I dati della Protezione civile portano il totale delle vittime ufficiali da Covid-19 in Italia a 34.448, a quasi quattro mesi dal "paziente zero" a Codogno nel Lodigiano. I malati - le persone ancora positive - sono ora meno di 24mila, mentre i guariti e i dimessi sono saliti a 179.455. Sono 163 i pazienti ricoverati in terapia intensiva - sei regioni non ne hanno al momento -, 14 meno del giorno precedente, ben 10 in meno in Lombardia, che ne ha ora 59. I ricoverati con sintomi sono invece 3.113, con un calo di 188, quelli in isolamento domiciliare scendono a 20.649, con un calo di 442 unità.

Covid-19, la metà dei decessi in Lombardia

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Lombardia con più contagi, ma molti arrivano col sierologico - Con circa la metà delle regioni che iniziano quasi a intravedere lo status di "Covid free", il focus inevitabilmente resta sulla Lombardia, anche se il Piemonte ad esempio manda ancora segnali da tenere sotto stretta osservazione. Ma nel territorio di gran lunga più colpito dal coronavirus ci sono oltre il 62% dei malati di tutta Italia e la percentuale di positivi su nuovi casi testati resta del 3,2%, circa dieci volte di più del resto del Paese (0,32%), sostanzialmente stazionaria da alcune settimane. Da diversi giorni la Regione Lombardia fornisce dati più completi e articolati sull'andamento della pandemia. Ora ad esempio su 242 nuovi positivi 58 sono derivanti da test sierologico seguito da tampone, gli altri 184 da altre fattispecie. Metà dei nuovi casi trovati vengono definiti dalla Regione "debolmente positivi", ossia con bassa carica virale. Le vittime in Lombardia sono ora 16.480, quasi il 50 per cento del totale nazionale.

Immuni su tre milioni di cellulari - Cruciale per spegnere la pandemia è il tracciamento dei contatti dei positivi, con la App Immuni strumento di prima linea. Finora l'applicazione - da lunedì scorso operativa e integrata con il sistema sanitario su tutto il territorio nazionale -, è stata scaricata tre milioni di volte, secondo il ministero dell'Innovazione. In Germania analoga App, presentata appena martedì, è già stata scaricata 6 milioni e mezzo di volte. E intanto arrivano i primi riscontri della sperimentazione di Immuni in 4 regioni: in Puglia a dieci giorni dall'attivazione non sono stati ancora segnalati casi di contagio.

Coronavirus, il dramma dei camici bianchi: ecco i numeri

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Nelle Rsa il 41,2% dei decessi causati dal Covid - E fanno impressione i numeri che arrivano dall'indagine condotta da Iss e dal Garante nazionale persone private della libertà personale sul contagio Covid-19 nelle Rsa attraverso un questionario al quale hanno risposto 1356 strutture pari al 41,3% di quelle contattate. Su 9154 soggetti deceduti, 680 erano risultati positivi al tampone e 3.092 avevano presentato sintomi simil-influenzali pari a circa il 41,2%, con il 7,4% del totale dei decessi con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 e il 33,8% con sintomi simil-influenzali a cui non è stato effettuato il tampone. Il picco dei decessi è stato riscontrato nel periodo 16-31 marzo. Il tasso di mortalità considerando i decessi di residenti con sintomi simil-influenzali, è del 3,1%, ma incrementa fino al 6,5% in Lombardia. Qui i decessi totali nelle Rsa che hanno risposto al questionario sono stati nel periodo considerato 3.793 di cui 281 (7,4% sul totale) positivi e 1.807 (47,6% del totale) con sintomi; in Piemonte 1658 decessi con 161 (9,7%) positivi e 410 (24,7%) con sintomi; in Veneto 1.136 decessi con 38 (3,3%) positivi e 180 (15,8%) con sintomi; in Toscana 640 decessi totali di cui 36 (5,6%) positivi a Covid e 154 (24,1%) con sintomi; in Emilia Romagna 639 decessi totali nelle Rsa che hanno risposto all'indagine Iss con 81 (12,7%) positivi e 265 (41,5%) con sintomi.

Aifa: Nessun beneficio da Tocilizumab - Si è invece concluso anticipatamente, dopo l'arruolamento di 126 pazienti (un terzo della casistica prevista) lo studio randomizzato per valutare l'efficacia del tocilizumab, somministrato in fase precoce, nei confronti della terapia standard in pazienti affetti da polmonite da Covid-19 di recente insorgenza che richiedevano assistenza ospedaliera, ma non procedure di ventilazione meccanica invasiva o semi-invasiva. Lo studio non ha mostrato alcun beneficio nei pazienti trattati né in termini di aggravamento (ingresso in terapia intensiva) né per quanto riguarda la sopravvivenza. Nell'ambito del trattamento dei pazienti con Covid-19, il tocilizumab si deve considerare quindi come un farmaco sperimentale, il cui uso deve essere limitato esclusivamente nell'ambito di studi clinici randomizzati.

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Germania, focolaio in un mattatoio: 657 infetti - Le autorità della Germania occidentale hanno riferito che 657 persone impiegate in un grande impianto di confezionamento di carne sono risultate positive al Covid-19. L'autorità sanitaria regionale di Guetersloh ha dichiarato che il nuovo cluster è collegato a un mattatoio gestito dal gruppo Toennies nella vicina Rheda-Wiedenbrueck. Ci sono stati diversi focolai nei mattatoi tedeschi nelle ultime settimane, che hanno spinto il governo a imporre regole di sicurezza più rigorose per l'industria e vietare la pratica dell'uso di subappaltatori. Toennies Group ha riferito che il macello è il suo sito più grande e impiega oltre 6.000 dipendenti.

Pechino blindata contro il virus: "Pronti al peggio" - Nel frattempo la Cina, ma con lei il resto del mondo, è in apprensione per le notizie che arrivano da Pechino. La capitale è blindata e sono stati mobilitati 100mila operatori sanitari preparati al peggio mentre il Covid-19 si è diffuso ormai in 9 dei 17 distretti
della città. La curva epidemiologica del nuovo focolaio del virus ha dimostrato un trend "ancora in ascesa", ha ammesso in conferenza stampa Pang Xinghuo, vicedirettrice del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie della capitale cinese: di fatto, va messo nel conto "un ulteriore incremento dei contagi" a causa delle dimensioni del mercato all'ingrosso di Xinfadi, il più grande in Asia per i generi alimentari, e per le fluttuazioni difficili da identificare della popolazione migrante.

Mini lockdown a Pechino - Il lockdown "soft" imposto a Pechino, secondo la definizione usata dai media ufficiali, ha portato alla chiusura delle scuole primarie e secondarie, al divieto di lasciare la città per chi vive in aree considerate a rischio e il ritorno del controllo della temperatura e dell'obbligo della mascherina in luoghi pubblici chiusi o in posti affollati. L'Ufficio dello sport ha disposto lo stop a eventi e palestre per l'allerta sanitaria salita dal livello 3 al 2: sospesi matrimoni, conferenze stampa, banchetti e le attività con un numero consistente di persone. Le autorità sanitarie hanno disposto controlli in quasi 500 mercati di verdura e in 1.658 supermercati su prodotti che potrebbero essere stati contaminati dal Covid-19. 

I sospetti (poi caduti) sul salmone norvegese - Rilanciata già domenica in base alla ricostruzione del genoma del virus in tempi record, l'ipotesi che il contagio sia legato al salmone europeo sembra essere caduta. La Norvegia, colpita dal blocco dell'export, ha chiarito che "il caso è in fase di risoluzione. Stiamo lavorando ai dettagli e posso confermare che la questione sembra essere stata risolta", ha osservato il ministro della Pesca Odd Emil Ingebrigtsen. Il nuovo focolaio di Covid-19 è giudicato "preliminarmente" come causato da trasmissione da uomo a uomo o da contaminazione di oggetti o ambiente. Shi Guoqing, vice direttore del Centro d'emergenza del Chinese Center for Disease Control and Prevention, ha ammesso che non c'è evidenza che il salmone sia "stato veicolo o veicolo intermedio del coronavirus". Al mercato di Xinfadi sono stati trovati salmoni infetti, ma "il virus non è stato rilevato su quelli non ancora portati sul sito". Resta il dubbio che la precipitosa attribuzione a un fattore esterno abbia voluto eliminare i sospetti sulla "guerra di popolo" contro il virus ormai dichiarata vinta dalla Cina. 

Usa e Brasile, i numeri che fanno terrore - L'America di Trump ha superato un altro triste primato nella pandemia di coronavirus: il bilancio dei morti, ora oltre 117mila, ha superato anche quello delle vittime americane della Prima guerra mondiale, che furono 116.516. Per non parlare del Brasile di Jair Bolsonaro, secondo solo agli Usa per numero di casi (quasi un milione) e di morti (oltre 45mila). In Brasile la pandemia continua a galoppare con un nuovo record di contagi in 24 ore: quasi 35mila. Le nuove vittime invece sfiorano quota 1.300. Tutto questo mentre il presidente pensa di seguire come unico spettatore una partita di calcio a porte chiuse in programma domani allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro.

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