"Insieme conquisteremo questa nomination e batteremo Donald Trump", ha detto Joe Biden davanti ai suoi fan a Columbia. Cresce l'attesa per il Big Tuesday del 5 marzo
Alle primarie in South Carolina Joe Biden trionfa grazie al voto dei neri (che nello Stato rappresentano il 60% dell'elettorato democratico) riaprendo la sfida nella corsa alla Casa Bianca. Con il 75% dei seggi scrutinati, l'ex vicepresidente sfiora il 50% riconfermandosi come il principale rivale di Bernie Sanders, arriva secondo ma con un misero 20%. Il miliardario Tom Steyer, terzo con l'11,5%, ha invece annunciato il ritiro.
"Big comeback", il grande ritorno, sottolineano i media americani dopo le deludenti prestazioni delle prime tre tornate, con un quarto posto in Iowa, un quinto posto nel New Hampshire e un secondo posto in Nevada, ma a a grande distanza dal senatore del Vermont.
"Grazie South Carolina! Questa è la tua vittoria, la vittoria di chi è stato escluso e lasciato indietro. Insieme conquisteremo questa nomination e batteremo Donald Trump", ha detto Joe Biden davanti ai suoi fan a Columbia. "Da qui avete lanciato Bill Clinton, Barack Obama e ora me, la mia campagna è decollata dopo che mi avevano dato per morto, oggi ha vinto il cuore del partito democratico e ha vinto alla grande", ha proseguito l'ex vicepresidente, che considerava questo stato come il suo "firewall" ma anche la sua "rampa di lancio".
Poi ha ricordato che ora è il momento di scegliere che strada deve prendere il partito, ponendosi in alternativa alla rivoluzione di Bernie Sanders e vantando l'eredità di Obama. Biden sembra aver trionfato grazie alla sua popolarità nella comunità afro-americana, rafforzata dal fatto di essere stato per otto anni il vice di Barack Obama, di cui il 60% degli elettori ha dichiarato di avere nostalgia.
Il resto lo ha fatto l'endorsement del deputato locale Jim Clyburn, il nero più alto in grado al Congresso e considerato il king-maker della politica dem nel Palmetto State. Biden ha già cominciato ad incassare dopo la vittoria altri endorsement pesanti, come quello di Terry McAuliffe, l'ex governatore della Virginia, che va al voto nel Super Tuesday del 3 marzo insieme ad altri 13 Stati.
Dopo aver conquistato i latinos in Nevada, Sanders conferma di non avere invece un particolare appeal tra i neri - che nelle elezioni generali saliranno al 25% dell'elettorato dem - ed è gia' in Virginia in vista del Super Tuesday del 3 marzo: "Non abbiamo vinto in South Carolina, ma ci sono molti Stati e ci saranno altre sconfitte, non si puo' vincere ovunque", ha detto complimentandosi con Biden, anche se i suoi fan hanno accolto con i 'buu' la notizia del suo successo.
Non sembra aver avuto effetto sul senatore l'appello lanciato da Donald Trump agli elettori repubblicani di votare in queste primarie "aperte" per Bernie, in modo da favorire il candidato a suo avviso "piu' facile da battere".
Il miliardario Tom Steyer, dopo una intensa campagna da 20 milioni di dollari, si è piazzato al terzo posto con l'11,5% convincendosi a gettare la spugna.
Donald Trump twitta: "La vittoria del sonnolento Joe Biden in South Carolina dovrebbe essere la fine della campagna della barzelletta di mini Mike Bloomberg. Dopo la peggiore performance di sempre nella storia dei dibattiti presidenziali, Mini Mike ora ha Biden che ha frammentato i suoi pochissimi voti, portandone via molti". Si vedrà nel Super Tuesday, quando scenderà in campo anche l'ex sindaco di New York, che ambisce a sostituire Biden come candidato dei moderati.