La sua affermazione alimenta le preoccupazioni e le divisione nel partito, che teme che sia troppo estremo per sconfiggere Trump. Sanders
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Netta vittoria di Bernie Sanders ai caucus in Nevada, dove rafforza la propria posizione di candidato favorito all'investitura democratica per la sfida a Donald Trump alle presidenziali di novembre. A Sanders vanno il 47% dei consensi, seguito da Joe Biden con il 19%, da Pete Buttigieg con il 15,4%. La sua vittoria alimenta le preoccupazioni nel partito, che teme che sia troppo estremo per sconfiggere Trump.
In uno Stato in cui il 29% della popolazione è composta da latini, il 10% da neri e il 9% da asiatici, Sanders è riuscito a rafforzare la propria volata, mentre, come da previsioni e soprattutto speranze, Biden ha recuperato posizioni rispetto ai deludenti appuntamenti precedenti delle primarie in Iowa e New Hampshire. "In Nevada abbiamo appena creato una coalizione multigenerazionale e multirazziale", ha commentato Sanders. "Stiamo unendo il nostro popolo: bianchi e neri, ispanoamericani, nativi americani, asiatici americani, gay e etero", ha rimarcato in senatore.
Il prossimo appuntamento è il 28 febbraio in South Carolina, dove Biden è in testa anche se Bernie sta accorciando le distanze. Poi il 3 marzo, con il Super Tuesday, arriva il grande test, quello in grado di chiarire in via definitiva la corsa dei democratici alla Casa Bianca. Un test non solo per chi è già in gara e potrebbe essere costretto a lasciare ma anche e soprattutto per l'esordiente Michael Bloomberg, l'unico che appare in grado di riaprire i giochi e che si gioca tutto o quasi in una sola giornata.