Dai tempi dell'antica Grecia ai giorni nostri, i momenti sportivi si sono spesso rivelati uno strumento di pace tra Paesi in conflitto
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Mentre sul campo si continuano a combattere due guerre, quella in Ucraina e quella in Medioriente, dopo l'attacco dell'Iran a Israele con droni e missili il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che lavorerà a una "tregua olimpica" durante i Giochi in programma a Parigi dal 26 luglio all'11 agosto. Ma non è la prima volta che lo sport viene pensato come strumento di pace.
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La storia è ricca di esempi ed eventi che ci riportano al concetto e alla pratica dello sport come antidoto alla guerra, usanza che ha radici profonde nell'antica Grecia e che è riuscita a rimanere attuale nonostante il passare dei secoli.
Il 25 dicembre 1914 avvenne quella che è passata alla storia come la "tregua di Natale": i soldati tedeschi e britannici in trincea interruppero gli scontri della prima guerra mondiale per festeggiare insieme e disputare un'amichevole partita di calcio. Giocarono in una terra di nessuno (la "no man's land"), ovvero lo spazio che delimitava le due trincee. Sulla vicenda ci sono pareri e narrazioni discordanti, ma lettere e testimonianze scritte confermano che il fatto è avvenuto davvero.
Il 6 aprile del 1971 la squadra di ping pong americana, che disputava in Giappone il 31º Campionato Mondiale di Tennis Tavolo, ricevette un invito dalla squadra della Repubblica Popolare Cinese a visitare la Cina. Il 10 aprile del 1971 la squadra, e i giornalisti al seguito, divennero i primi statunitensi a mettere piede nella capitale cinese da quando il Partito Comunista di Mao Zedong aveva preso il potere 22 anni prima, nel 1949. I rapporti, fino ad allora, erano stati molto tesi tra le due super-potenze. I media battezzarono quel momento storico "Ping-pong diplomacy".
I giochi olimpici invernali del 2018 sono stati soprannominati le "olimpiadi della pace". In occasione della cerimonia di inaugurazione svoltasi nella contea di Pyeongchang, in Corea del Sud, le delegazioni olimpiche della Corea del Nord e della Corea del Sud, due paesi confinanti ma divisi dalla guerra che si combattè dal 1950 al 1953, si presentarono alla cerimonia sotto un'unica bandiera che raffigurava l'intera penisola coreana in blu su sfondo bianco. Quell'evento è stato anche teatro di una storica stretta di mano, quella tra il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in e la sorella del leader della Corea del Nord Kim Jong-un (Kim Yo-jong).
È diventata un caso politico in Ucraina, con l'intervento perfino del ministro dello sport, la stretta di mano tra la tennista ucraina Elizaveta Kotlyar e la sua avversaria russa Vlada Minchova, al termine del loro incontro di primo turno all'Australian Open Juniores. Il match è stato vinto dalla Minchova e la 16enne Kotlyar ha stretto la mano all'avversaria appena affrontata. Un gesto di "pace" che, alla luce dell'attuale conflitto tra Mosca e Kiev, ha suscitato diverse critiche e polemiche: il ministro dello sport ucraino è intervenuto per censurare la vicenda e perfino il padre della giovane è dovuto intervenire per "giustificare" l'azione della figlia.