Lo afferma l'Università della California di Davis al termine della sperimentazione. Obiettivo: essere utili per l'ambiente
Vitello Cosmo geneticamente modificato © Twitter
Avere una prole prevalentemente maschile? Ora è possibile, almeno per Cosmo, il giovane vitello nato in California lo scorso aprile. A differenza dei suoi simili, Cosmo ha una piccola particolarità: possiede al suo interno il gene Sry (sex - determinating Region y), ovvero un gene fondamentale per la determinazione del sesso e dello sviluppo maschile che gli permetterebbe di generare fino al 75% di figli maschi.
Il procedimento - "Ci sono voluti due anni e mezzo per sviluppare un metodo che ci permettesse di inserire un gene nell’embrione in via di sviluppo" ha raccontato Joey Owen dell’Università della California di Davis. Utilizzando la tecnologia di editing genetico Crispr, che consiste nella correzione mirata di una sequenza di Dna, i ricercatori sono riusciti a modificare il genoma di Cosmo allo stato embrionale, inserendo con successo il gene Sry.
Gli scienziati, tramite il knock-in genetico, un metodo che prevede l'inserimento di informazioni su una sequenza genomica, sono riusciti a inserire con successo nel cromosoma 17 di Cosmo il gene Sry, importante per il fattore di determinazione del testicolo TDF (Testis-determining factor), che determina il differenziamento della gonade in senso maschile, durante lo sviluppo embrionale.
Le previsioni della ricerca - Come spiegano i ricercatori, Cosmo sarebbe in grado di generare fino al 75% di figli maschi, il 50% dei quali con cromosomi XY e il restante 25% con cromosomi XX. Quest'ultimi erediterebbero il gene Sry e avrebbero caratteristiche fenotipicamente maschili. "Prevediamo - ha spiegato la genetista Alison Van Eenennaam - che la prole di Cosmo che erediterà questo gene Sry crescerà e sembrerà un maschio, indipendentemente dal fatto che abbia ereditato il cromosoma Y".
Lo scopo - I risultati dello studio potrebbero essere utili per l’ambiente. Il motivo, spiegano i ricercatori, sta nel fatto che i bovini maschi sono circa il 15% più efficienti nel convertire i mangimi in aumento di peso rispetto alle femmine. Visto che servirebbero meno bovini per produrre la stessa quantità di carne "gli allevatori potrebbero produrre alcune femmine, ma indirizzare una quota maggiore di bovini maschi per il mercato" ha concluso Owen.