Covid, i primi vaccinati in Gb
© Ansa
© Ansa
Chiusura delle scuole, fine degli Europei, immunità di gregge: gli esperti sono divisi sulla causa che ha portato a una decrescita dei contagi. E invitano alla cautela
© Ansa
Sono 23.511 i nuovi casi di Covid-19 identificati nel Regno Unito, secondo i report diffusi dalle autorità. Questi dati vogliono dire una decrescita nei contagi registrata per il settimo giorno consecutivo. Secondo gli esperti, tuttavia, "è ancora necessaria la massima cautela dal momento che il Paese non è ancora fuori dai guai".
I numeri - Secondo quanto riferito dal Guardian, il numero di pazienti Covid-19 in ospedale in Inghilterra ha superato i 5.000 per la prima volta da metà marzo ma il numero dei nuovi casi è diminuito per il settimo giorno consecutivo. La media di sette giorni per i ricoveri ospedalieri è aumentata del 26% nell'ultima settimana. Anche l'occupazione dei letti d'ospedale per i pazienti con coronavirus è aumentata significativamente nell'ultima settimana, con l'occupazione dei letti con ventilazione meccanica in aumento del 31% e l'occupazione di altri letti del 33%.
Il giallo sui motivi del calo dei contagi - Proprio questi numeri preoccupano gli esperti. Che non si spiegano il calo dei contagi. C'è chi lo attribuisce alla fine dell'anno scolastico e chi alla fine degli Europei di calcio, durante i quali si sono verificati diversi assembramenti. C'è poi da valutare il dato sull'immunità di gregge: quasi nove adulti su 10 nel Regno Unito (88,1%) hanno ricevuto una prima dose di vaccino contro il Covid-19, mentre il 70,5% della popolazione adulta è completamente vaccinato. Ma, secondo Rowland Kao, epidemiologo dell’università di Edimburgo, un calo così netto potrebbe avere un'altra spiegazione: l'immunità di gregge porterebbe a un calo graduale dei contagi; in questo caso potrebbe trattarsi solo di una fase temporanea dell'epidemia.
© Ansa
© Ansa
L'esperto: "Non siamo ancora fuori pericolo" - E' ancora necessaria la massima cautela nel Regno Unito, che non è "ancora fuori dai guai" nonostante il calo delle infezioni da Covid-19 degli ultimi giorni: è l'avvertimento lanciato dall'epidemiologo Neil Ferguson, dell'Imperial College di Londra. Ferguson, membro dello Scientific Advisory Group for Emergencies (Sage), sostiene che è ancora "troppo presto per dire" quale effetto avranno le aperture del 19 luglio, il freedom day. "Non vedremo per diverse settimane quale sarà l'effetto dello sblocco" ha commentato Ferguson alla Bbc. "Non siamo completamente fuori pericolo, ma l'equazione è cambiata radicalmente".
L'effetto dei vaccini sui ricoveri - "L'effetto dei vaccini sta riducendo enormemente il rischio di ricoveri e morte. E sono sicuro che entro la fine di settembre o ottobre considereremo passata la maggior parte della pandemia", ha aggiunto l'esperto. Concludendo: "Più alta è la copertura vaccinale, meglio è: ciò proteggerà le persone e ridurrà la trasmissione. Ma rimarrà l'incertezza fino all'autunno. Avremo il Covid con noi, avremo ancora persone che muoiono di Covid, ma ci saremo lasciati alle spalle il grosso della
pandemia".
Via inglese da imitare? - "L'Italia? Sarebbe saggio fare come stanno facendo da queste parti: per velocizzarela copertura totale hanno attrezzato ogni posto disponibile. Tende, campi, ospedali" dice al quotidiano Il Giorno Pierluigi Struzzo, medico affiliato alla clinica privata Italiandoctors di Londra, dove lavora. "A oggi il 55% dei britannici è vaccinato con due dosi, quasi il 70% con una, ma qui hanno accelerato sui richiami e questo ha permesso di poter riaprire con un rischio calcolato - spiega -. Certo, poi ci sono anche altri fattori che stanno aiutando nel crollo dei contagi: il bel tempo, le scuole chiuse, forse l'immunità di gregge. Ma per avere dati definitivi dovremo aspettare ancora qualche settimana".