La zona Sub-Sahariana, secondo le stime dell'FMI, avrebbe bisogno di circa 425 miliardi di dollari di finanziamenti aggiuntivi entro il 2025 per contrastare la crisi pandemica
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Le Istituzioni Finanziarie per lo Sviluppo (DFI) dei Paesi del G7 (tra cui l’italiana Cassa Depositi e Prestiti) hanno annunciato, con una nota, un piano d’investimenti pari a 80 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, per sostenere l’economia dei Paesi africani. Al progetto collaboreranno anche Banca mondiale, Banca europea per gli investimenti (Bei), Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), International finance corporation (IFC) e Banca africana per lo sviluppo.
Sostenere lo sviluppo dell’Africa - L’obiettivo è quello di finanziare la ripresa e la crescita economica sostenibile in un continente che è stato duramente colpito dalla pandemia. Secondo le stime del Fondo monetario internazionale (Fmi), infatti, all'Africa Sub-Sahariana servirebbero circa 425 miliardi di dollari di finanziamenti aggiuntivi entro il 2025, per combattere la crisi pandemica e riuscire a ridurre la povertà nella regione. Se nei giorni passati i leader del G7 avevano concordato sulla necessità di sostenere le economie dei Paesi in via di sviluppo, adesso è arrivata la risposta delle Dfi che, per la prima volta, uniscono le forze in un impegno collettivo volto a favorire lo sviluppo dell’Africa nel lungo periodo.
Il ruolo delle istituzioni finanziarie - Secondo Makhtar Diop, direttore generale di Ifc, “Assicurare una ripresa inclusiva di tutto il continente Africano è il punto centrale dell'attuale mandato di sviluppo di Ifc. Infatti, - assicura Diop - il settore privato giocherà un ruolo fondamentale nel finanziare lo sviluppo dell'Africa, attraverso la creazione di milioni di posti di lavoro che sono essenziali per assicurare crescita economica sostenuta e riduzione della povertà”. Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le Dfi e le istituzioni finanziarie multilaterali. “Cdp - ha affermato Scannapieco - intende contribuire a questa partnership strategica supportando il Continente Africano nello sviluppo del proprio settore privato, sia imprenditoriale sia finanziario, con l'obiettivo di sbloccare il suo straordinario potenziale”.
Le DFI dei Paesi del G7 - Le Istituzioni finanziarie per lo sviluppo (Dfi) dei Paesi appartenenti al G7 sono CDC (Regno Unito), CDP (Italia), DEG (Germania), DFC (USA), FinDev Canada (Canada), JICA e JBIC (Giappone) e Proparco (Francia). Ognuna di queste, spiegano nella nota le istituzioni, segue i propri criteri d'investimento, definiti sulla base dei fabbisogni dei beneficiari e finalizzati a produrre un impatto in termini di sviluppo sostenibile nei diversi settori in cui operano. Il ruolo delle Dfi è quello di supporto allo sviluppo di nuovi mercati, per mitigare il rischio e facilitare l'ingresso di altri investitori in tali mercati.