E' l'unica regione al mondo, rileva l'Oms, in cui sia i contagi che i decessi da Covid sono in costante aumento
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Mentre i numeri in Italia cominciano a destrare qualche preoccupazione, l'Europa torna a vivere giorni bui a causa della pandemia. E' l'unica regione al mondo - rileva l'Oms - in cui sia i contagi che i decessi da Covid sono in costante aumento, per la sesta settimana consecutiva. Su 3,1 milioni di nuovi casi a livello globale, quasi i due terzi - 1,9 milioni - sono stati segnalati nel Vecchio continente, in aumento del 7% nell'ultima settimana.
I decessi sono cresciuti del 10%, rappresentando oltre la metà dei 48.000 morti segnalati a livello globale. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) stima una situazione "molto preoccupante" in 10 Paesi: Belgio, Polonia, Paesi Bassi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria e Slovenia. Altri 10 Paesi sono considerati in una situazione "preoccupante": Germania, Austria, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Romania e Slovacchia. L'Italia, come detto, resta con Malta, Svezia e Spagna a un livello di "bassa preoccupazione".
GERMANIA - Gli ultimi dati certificano una media di 400 contagi per milione di abitanti rispetto ai 280 per milione della settimana precedente. Lo stesso vale per i decessi: 2,4 per milione rispetto a 1,6 di 7 giorni prima. Il 67% della popolazione ha ricevuto due dosi.
FRANCIA - Nell'ultima settimana l'incidenza è salita da una media di 98 a 141 contagi per milione. La percentuale dei vaccinati (prima dose e richiamo) e' del 69%. Deciso l'obbligo del booster agli over65 per rinnovare il Green pass.
REGNO UNITO - Curva in controtendenza. L'Inghilterra - dove vive l'80% della popolazione del Paese - ha fatto registrare un caso ogni 60 abitanti, contro uno ogni 50 della settimana prima. In calo anche Galles, Irlanda del Nord e Scozia. Avanza la campagna per le terze dosi, già somministrate a 12 milioni.
OLANDA - 12mila contagi di media nell'ultima settimana, rispetto agli 8mila dei 7 giorni precedenti, che hanno convinto il governo a ripristinare un lockdown parziale, il primo in Europa da mesi della durata di tre settimane a partire da sabato sera. Vaccinato il 72% della popolazione.
AUSTRIA - Dai 6.600 nuovi casi settimanali al 5 novembre, si è passati ad una media di 9.600. Che porteranno il Paese a stringere il cerchio intorno ai no vax, imponendo loro il lockdown. Vaccinato il 63% della popolazione. BELGIO - In una settimana i contagi sono impennati del 42%, i ricoveri del 20%. La percentuale dei vaccinati è al 74%.
SPAGNA - L'incidenza dei contagi cresce ancora, anche se con una tendenza meno accentuata rispetto ad altri. Su 14 giorni è di 67 casi ogni 100.000 abitanti. Quasi l'89% della popolazione over 12 ha completato il ciclo di vaccinazione e oltre 2 milioni tra fragili e over 70 hanno ricevuto una terza dose.
EUROPA ORIENTALE - E' la situazione peggiore in tutto il continente, soprattutto per le basse percentuali di vaccinati. La Romania (solo 40% immunnizzato), è da bollino rosso, con 5mila contagi per milione di abitanti nelle ultime 2 settimane. In difficoltà, anche sul fronte dei ricoveri, Croazia, Serbia e Bulgaria. Nella Repubblica Ceca la curva è schizzata da fine ottobre, passando da una media di 2mila contagi a 8.500.
RUSSIA - Si viaggia ad una media di oltre 40mila contagi al giorno, e nelle ultime settimane sono stati bruciati record su record di decessi, fino ad arrivare a 1.239 in 24 ore. Molto bassa la copertura vaccinale, poco meno del 35%.
Fauci: in Usa situazione complessa ma tendenza positiva - - "Siamo in una situazione complessa per quanto riguarda la pandemia negli Usa ma la tendenza è positiva". E' l'opinione di Anthony Fauci, che ha però voluto sottolineare i vari seri fattori di rischio ancora presenti. Tra questi , ha spiegato il consigliere del presidente Biden contro la pandemia, "c'è il fatto che negli Stati Uniti ancora più di 60 milioni di persone non sono vaccinati contro il covid e questo non va bene, la variante Delta resta un nemico formidabile per la sua capacità di contagiare, nonché il fattore della diminuzione nel tempo della protezione contro il virus degli stessi vaccini".
Sul fronte positivo pero' ci sono altri importanti fattori a detta del direttore dell'Istituto nazionale delle malattie infettive Usa, e soprattutto le approvazioni dei vaccini per i bambini e dei boosters.