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Covid, Rezza: "Torneremo alla normalità tra 7-13 mesi vaccinando 240mila persone al giorno"

In Calabria riaprono le scuole mentre Sileri dice no a un lockdown generalizzato: "Meglio chiusure chirurgiche". Johnson&Johnson all'Ue conferma l'impegno a fornire 200 milioni di dosi entro 2021 

09 Mar 2021 - 20:29
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Secondo il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, vaccinando 240mila persone al giorno "torneremo alla normalità in 7-13 mesi", se consideriamo "una protezione dall'infezione" almeno per due anni dall'inoculazione della dose. Sileri dice no a un lockdown generalizzato: "Meglio misure chirurgiche". Riaprono le scuole in Calabria. Johnson&Johnson all'Ue conferma l'impegno a fornire 200 milioni di dosi entro 2021.


"In linea con gli accordi stabiliti con la Commissione europea, Johnson & Johnson conferma l'impegno a fornire 200 milioni di dosi del candidato vaccino Janssen Covid-19 entro il 2021, a partire dal secondo trimestre". Lo comunica l'azienda, sottolineando che Johnson & Johnson "si impegna a rendere disponibile il suo vaccino Covid-19 senza scopo di lucro per l'uso emergenziale". 


Il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha assicurato al commissario europeo Thierry Breton la "disponibilità delle aziende italiane a essere attivamente inserite nel ciclo di produzione dei vaccini già approvati da Ema e Aifa". E' quanto si legge in un comunicato del Mise, in cui si spiega che i due hanno avuto un colloquio telefonico per discutere "sulla strategia europea sulla produzione dei vaccini". 


Il nuovo piano nazionale di vaccinazione anti-Covid sarà presentato giovedì alla Conferenza delle Regioni. Lo annuncia il presidente della Liguria Giovanni Toti spiegando che la principale novità dovrebbe essere il via libera alla somministrazione delle dosi AstraZeneca ai 70-79enni. Questa fascia di popolazione non dovrà quindi più attendere l'arrivo dei vaccini Pfizer e Moderna. 


"Nel nostro continente stiamo raddoppiando la quantità di dosi da inviare agli Stati membri da quando abbiamo iniziato la campagna vaccinale, due mesi fa, e sono fiducioso che ce la faremo, anche se è difficile". Lo ha detto il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, parlando in conferenza stampa. Le dosi inviate ai Paesi Ue, ha precisato, "sono state 14 milioni a gennaio, 20 milioni a febbraio e saranno oltre 55 milioni a marzo".


In Italia ci sono 19.749 nuovi casi di coronavirus a fronte di 345.336 tamponi effettuati (mentre il giorno prima l'incremento era stato di 13.902 su 184.684 test). Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 376 decessi (contro i 318 di lunedì) per un totale, da inizio pandemia, che arriva a 100.479. In terapia intensiva sono ricoverati 2.756 pazienti (+56). La Regione col maggior incremento di casi è la Lombardia: +4.084. CLICCA QUI PER TUTTI I DATI AGGIORNATI 


"Se un'azienda ha un problema" di produzione, "non significa che l'intero programma" vaccinale "è in pericolo". Lo ha detto il commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton rispondendo a una domanda sui possibili ritardi di produzione del vaccino Johnson&Johnson, che sta per ricevere l'approvazione dall'Ema. "L'Ue ha molte vie a disposizione - ha assicurato - se qualcosa va male". 


Su una possibile zona rossa "non escludo e non penso a nulla: valutiamo con cautela, attenzione e serietà la situazione". Così il presidente della Lombardia Attilio Fontana a margine della visita al "treno sanitario" in stazione Centrale a Milano. "Credo che si debba monitorare giorno dopo giorno: ci sono delle zone in Lombardia in cui i numeri stanno leggermente migliorando. Guardiamo con ottimismo a questi numeri, sperando che si estendano a tutta la Regione". 


"Ritardare la seconda dose del vaccino Pfizer sarebbe un grosso errore perche' si rischia di favorire le varianti. Ci sono prese di posizioni di studiosi inglesi che hanno grosse perplessità". Lo ha sottolineato Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Ema e docente di Microbiologia
all'università di Roma Tor Vergata.


"Vediamo innanzitutto se hanno i dati. Non hanno fatto la fase tre, non si capisce perché l'abbiamo imposta a tutti e loro potrebbero non farla. E questo sarebbe inoltre poco efficiente perché dovrebbero portare 2-3 milioni di casi invece di 20.000 ben studiati. Sulla sicurezza non ho grandi dubbi ma sull'efficacia non sappiamo nulla". Lo ha affermato Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali Ema.


Il 90% dei posti di terapia intensiva e l'84% di quelli nei reparti ordinari Covid sono occupati. E' la situazione in cui si trovano gli ospedali dell'Emilia Romagna, dove si contano, al momento, oltre 57mila malati. Da inizio pandemia i decessi sono stati 10.827. Oltre 6mila i casi in febbraio, contro i 3.614 di gennaio, con un incremento del 60%. E' di circa il 60% la percentuale delle varianti del virus in circolazione nella Regione, con l'assoluta prevalenza di quella inglese. 


"Abbiamo di recente messo a punto con l'Istituto superiore di sanità e la Fondazione Bruno Kessler un modello matematico per capire quando potremo tornare a una pseudo-normalità". Lo ha detto il direttore Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza all'audizione in commissione Igiene e sanità del Senato sui vaccini. "Se assumiamo che il vaccino protegga dall'infezione almeno per due anni, vaccinando 240mila persone al giorno riusciremo in 7-15 mesi a tornare alla normalità. E' quanto si può ottenere con un numero di vaccinazioni elevato e mantenendo il contenimento". 


"Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia europea sui vaccini". Così un portavoce della Commissione Ue ha replicato all'annuncio dell'avvio della produzione del vaccino russo Sputnik in un impianto in Italia.  Gli Stati membri, ha ricordato il portavoce, possono sempre "concedere l'approvazione del vaccino Sputnik" nell'ambito dell'autorizzazione per uso di emergenza, ma "in questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all'azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse l'autorizzazione all'immissione in commercio dell'Ue".


Johnson&Johnson ha comunicato all'Unione Europea di avere problemi di approvvigionamento che potrebbero  complicare i piani per fornire 55 milioni di dosi del suo vaccino contro il coronavirus nel secondo trimestre dell'anno. Lo hanno riferito fonti Ue all'agenzia Reuters. Il vaccino di J&J, che richiede una sola dose, dovrebbe essere approvato l'11 marzo dall'Ema. L'azienda si è impegnata a fornire 200 milioni di dosi all'Unione europea per il 2021.
 


Sarà prolungato di "almeno una settimana" il lockdown in Alto Adige, che doveva terminare questo fine settimana. Lo ha annunciato il presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher, aggiungendo: "Anche se i numeri complessivamente stanno calando, la situazione in terapia intensiva resta critica". Tra le cause di questa situazione la presenza delle varianti inglesi e sudafricane. Nei Comuni con casi di variante sudafricana, tutti i bambini di asili e scuole elementari saranno testati due volte alla settimana. Medie e superiori restano chiuse.




"Se chiedete la mia posizione su un lockdown nazionale, penso che adesso non serva qualcosa di generalizzato. Vanno guardati i dati di settimana in settimana. Sicuramente un rafforzamento di alcune misure è necessario. Nel frattempo la vaccinazione va avanti". Lo dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a margine di una manifestazione davanti a Palazzo Chigi. "Non sono favorevole a un lockdown generalizzato, ma a misure chirurgiche più o meno ampie a seconda delle aree, aspetterei che si pronunci il Cts. Un rafforzamento in alcune aree del Paese vi è già stato con le nuove Regioni che hanno cambiato colore".   


Un focolaio con la presenza di variante inglese al virus Sar-Cov-2 è stato individuato all'interno della scuola materna San Giuseppe a Colle di Val d'Elsa (Siena). Al momento 13 bambini sono risultati positivi al virus. La scuola è stata immediatamente chiusa in via precauzionale e sarà effettuato uno screening di tutti i bambini frequentanti e del personale. Secondo il Comune "la situazione è critica sia per la presenza della variante sia per la portata del contagio". 


Rafforzare le misure nelle zone gialle, con l'obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure nei fine settimane, come già fatto durante le vacanze di Natale. Sono alcune delle indicazioni che gli esperti del Comitato tecnico-scientifico hanno dato al governo alla luce dell'aumento dei contagi. Gli esperti avrebbero anche segnalato la necessità di ridurre l'incidenza per ristabilire il contact tracing. 


"Firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione in Italia del vaccino Sputnik V". Lo annuncia la Camera di Commercio Italo-Russa in una nota pubblicata sul suo sito. "Nelle scorse ore l'amministratore delegato del Russian Direct Investment Fund, Kirill Dmitriev, ha confermato di aver raggiunto un accordo per la produzione dello Sputnik V in Italia, siglando il primo contratto europeo per la produzione locale del vaccino. La partnership permetterà di avviare la produzione già dal mese di luglio 2021".


Scuole di ogni ordine e grado riaperte da mercoledì in Calabria. Il Tar della Calabria, infatti, ha sospeso l'ordinanza emessa venerdì dal presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlìi' che sospendeva la didattica in presenza in tutte le scuole (ad eccezione dei nidi nella fascia di età 0-3) con attivazione della Dad. Il Tar, che ha fissato l'udienza di merito per il 14 aprile, ha così accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, docenti, presidi e associazioni di tutta la Regione. Lo ha reso noto l'avv. Paolo Perrone che ha presentato il ricorso.


In Russia sono stati ufficialmente registrati 9.445 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, il minimo dal 2 ottobre. Lo riferisce il Centro operativo anticoronavirus, secondo cui nel corso dell'ultima giornata 336 persone sono morte a causa della malattia. In totale, stando ai dati ufficiali, in Russia si contano 4.342.474 contagi dall'inizio dell'epidemia e 89.809 persone sono morte di Covid.


E' in corso la riunione del Comitato tecnico scientifico chiesta dal governo per valutare la possibilità di eventuali nuove misure restrittive alla luce dell'aumento dei contagi. Tra le ipotesi sul tavolo degli esperti, l'introduzione del criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa - già proposto dai tecnici a gennaio ma respinto dalle Regioni - un'ulteriore stretta nei fine settimana, con chiusure generalizzate, e delle zone rosse più rigide, come venne fatto a Codogno e negli altri comuni nella prima ondata del virus.


"Stiamo entrando nella terza ondata di Covid, non è paragonabile alle precedenti". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un'intervista ad Avvenire nella quale spiega che "secondo i dati scientifici che abbiamo, il picco lo avremo a fine mese. Questo inevitabilmente ci spinge a misure più restrittive per cercare di fermare il trend dei contagi".


"Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come 'terza ondata'. I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus, ma non è la stessa situazione di un anno fa. Sappiamo come proteggerci". Lo scrive il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, sul suo profilo Facebook, postando la fotografia scattata un anno fa di un'infermiera dell'ospedale di Cremona, stremata dopo il suo turno di lavoro. "Siamo a 850mila vaccini fatti e constatiamo nelle categorie già vaccinate una drastica diminuzione dei contagi", ha aggiunto.


"La strategia di inoculare una singola dose di vaccino" anti Covid, messa a punto in Gran Bretagna e altri Paesi, "sta mostrando risultati". A dirlo è il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, intervistato da Rainews24.


Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si è detto "contrario ad un lockdown nazionale". Intervistato da Rainews24, Sileri ha chiarito che sarà invece opportuno, laddove le circostanze lo richiedano, pensare a chiusure e zone rosse localizzate. "Io sono anche favorevole a pensare di riaprire i ristoranti alla sera - ha aggiunto Sileri - e se non lo possiamo ancora fare, ritengo che possiamo almeno iniziare a programmarlo".
 


E' stato individuato il primo caso di variante sudafricana a Bolzano. Sono complessivamente 9 i nuovi casi di variante sudafricana in Alto Adige, che ora sono 58, in parte nei comuni già coinvolti Malles (1), Glorenza (1), Merano (1) e Lana (2). Si aggiungono Lasa (2), Naturno (1) e il capoluogo altoatesino (1).


"Bisogna vedere la fattibilità, l'accettabilità politica e valutare in progressione a fronte del fatto che ad oggi un manuale di gestione del lockdown non c'è". Lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano. 


Una riunione del Comitato tecnico scientifico è in programma oggi per valutare eventuali nuove misure restrittive alla luce della diffusione dei contagi. La riunione, secondo quanto si apprende, sarebbe stata sollecitata dal governo alla luce proprio del verbale degli esperti di venerdì nel quale gli scienziati hanno espresso "grande preoccupazione" per la diffusione delle varianti e ribadito la necessità di innalzare le misure a livello nazionale e locale. Tra le ipotesi allo studio, chiusure generalizzate nei fine settimana, zone rosse più rigide e il criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa. 


Per la prima volta dallo scorso mese di novembre, gli Stati Uniti hanno registrato meno di 1.000 morti per Covid-19 nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University. Da ieri, infatti, sono decedute 749 persone a causa del coronavirus nel Paese, un bilancio in forte calo rispetto al picco di 4.473 morti registrato nella sola giornata del 12 gennaio. Il numero di vittime per Covid-19 in Usa era stato sotto la soglia di 1.000 per l'ultima volta il 29 novembre, quando fu registrato un bilancio di 822 decessi.


E' la Cina a lanciare il primo "passaporto vaccinale", con un programma appena attivato per consentire ai cittadini cinesi di viaggiare. Si tratta di un certificato digitale che mostra lo status vaccinale del soggetto con i risultati dei test e vi si può accedere attraverso la piattaforma social WeChat. Lo scopo del certificato è di "aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale e facilitare i viaggi oltre frontiera", ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri cinese. Al momento però tale passaportò - che può essere anche cartaceo - è solo disponibile per i cittadini cinesi e non è obbligatorio.

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