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Il ricercatore britannico Peter Daszak collaborava con il laboratorio dal quale potrebbe essere sarebbe "scappato" il virus. Era uno di quelli che "spingeva" sull'origine naturale del Sars-Cov-2
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La rivista Lancet, una delle bibbie del mondo scientifico, ha annunciato di aver smantellato la task force di esperti che dovevano analizzare i dati e dare una spiegazione "super partes" sull'origine del Covid. La drastica decisione è stata presa dopo che si è scoperto che uno dei membri del gruppo, il ricercatore britannico Peter Daszak, aveva collaborato con il laboratorio di Wuhan dal quale si ipotizza che il virus possa essere scappato.
Teorico dell'origine naturale del virus - Peter Daszak ha anche guidato per un certo periodo la task force di Lancet e soprattutto è stato a capo della squadra di esperti dell'Oms che più volte si è recato in Cina per raccogliere documenti e prove. Nella sua carriera Daszak ha condotto numerosi studi sui coronavirus (per questo è ritenuto un esperto del settore) e ha cercato di capire come questi virus si rinforzano con l'obiettivo di anticipare armi di difesa per l'uomo. Peter Daszak nel corso della sua permanenza nella task force era tra quelli che "spingevano" per la tesi naturale del virus Sars-Cov-2. Ma la settimana scorsa la comunità scientifica è venuta a conoscenza di alcuni documenti (la cui veridicità, va detto, ancora non è stata confermata ma nemmeno smentita) in cui si attesta come Peter Daszak abbia chiesto un finanziamento per studiare alcuni super coronavirus da inoculare in topi e pipistrelli per poi studiarne le possibili cure. Questa sperimentazione sarebbe stata condotta nei laboratori di Wuhan. Gli stessi laboratori messi sotto accusa da alcuni scienziati secondo i quali il virus che ha scatenato la pandemia mondiale è "scappato" proprio da lì.
La tesi naturale del Covid, passato da un animale selvatico all'uomo, ancora non è stata certificata. Peter Daszak ha però dall'inizio premuto verso questa direzione respingendo a gran voce la "teoria della cospirazione" contro il laboratorio di Wuhan. Ora però le carte pubblicate da Drastic Research, un gruppo di ricercatori indipendenti sull'origine del Covid, mettono in luce l'esistenza del progetto Defuse. A capo di quel progetto c'erano appunto Peter Daszak e compare anche Shi Zhengli, la virologa cinese, soprannominata "Bat woman", perché specializzata in coronavirus dai pipistrelli. Shi Zhengli è soprattutto la direttrice dell'Istituto di virologia di Wuhan: cioè il laboratorio di Wuhan.
Peter Daszak avrebbe chiesto un finanziamento di 14,5 milioni di dollari per una ricerca che prevedeva la creazione di un supercoronavirus infettante da inoculare in topi e pipistrelli geneticamente modificati con polmoni umanizzati per studiarne effetti e cure. Tali esperimenti si sarebbero dovuti compiere in un laboratorio specializzato nell'uso di queste cavie: quello di Wuhan. Questo finanziamento non è mai stato approvato.
Il professore della Columbia University Jeffrey Sachs, nuovo capo della task force creata da Lancet, ha quindi deciso di smantellare il gruppo. Le notizie su Peter Daszak mettono in cattiva luce tutti i possibili risultati che la task force ha o avrebbe raggiunto. Diversi membri della comunità scientifica hanno collaborato con Daszak e quindi anche loro potrebbero non essere "super partes". Il quotidiano britannico Daily Mail ha contattato il professor Peter Daszak per avere un commento ma lui ha negato qualunque tipo di risposta.