Per le autorità le immagini discreditano le forze armate e la donna è venuta meno ai suoi doveri genitoriali
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La polizia della Crimea, annessa nel 2014 alla Russia, ha posto sotto inchiesta una donna accusandola di essere venuta meno ai suoi doveri genitoriali dopo che sua figlia, di 10 anni, ha postato online un video che secondo le autorità "discredita" le forze armate di Mosca e "dissacra la bandiera" russa. La donna, di 38 anni, rischia un'ammenda di 500 rubli (circa 5 euro) o un monito ufficiale.
Il video, condiviso su alcuni canali Telegram russi, mostra la stessa bambina tra una bandiera russa e una ucraina, la prima accompagnata da un emoji con una faccia arrabbiata e la seconda da un cuore. "La polizia - scrive sul suo canale Telegram il ministero dell'Interno della Crimea - ha identificato l'autore del video: una studentessa di 10 anni di una scuola della città di Saki. Data l'età della studentessa, la responsabilità amministrativa ricade sulla madre".
Nel marzo del 2023 un uomo russo, Alexei Moskalyov, era stato condannato a due anni di reclusione dopo che sua figlia, in un disegno fatto per la lezione di arte a scuola, aveva rappresentato missili russi che piovevano su una madre e suo figlio. Moskalyov è stato rilasciato nelle scorse settimane.