Intanto l'Ungheria pensa di allungare il muro anti-migranti. Continua la marcia di migliaia di profughi attraverso la rotta balcanica
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Il dramma senza fine dei migranti e profughi in marcia lungo la rotta balcanica ha spostato il suo epicentro dalla Serbia alla Croazia, dove nelle ultime 48 ore gli arrivi sono stati 15.400. E immediatamente l'Ungheria, nel timore di un possibile "contagio" da profughi, ha annunciato la costruzione di un altro "muro" al confine con la Croazia. Ennesima tragedia in mare al largo delle coste turche dove è annegata una bimba siriana di 4 anni.
Il nuovo dramma nelle acque del mar Egeo si è consumato dopo il naufragio del gommone su cui viaggiano 15 siriani diretti verso le isole greche. La guardia costiera turca è intervenuta al largo della costa di Cesme, nella provincia di Smirne, salvandone 14, tra cui altri 8 minori, ma per la piccola di 4 anni non c'è stato nulla da fare.
Fulminato nell'Eurotunnel mentre cerca di raggiungere la Gran Bretagna - Molto più a nord, si era consumata nella notte tra mercoledì e giovedì un'altra tragedia dell'immigrazione. Un trentenne è infatti morto fulminato nel sito francese dell'Eurotunnel mentre cercava di salire su una navetta ferroviaria per il trasporto dei Tir che da Calais, nel nord della Francia, avrebbe dovuto portarlo fino in Gran Bretagna. Secondo la Bbc, il trentenne Abdel Kader Hanna, fuggito dalla Siria meridionale, era giunto a Calais da circa una settimana con due familiari.
La Croazia "frena" e chiude 7 degli otto valichi di frontiera - L'itinerario alternativo croato verso la terra promessa di Germania e nord Europa si è concretizzato dopo le dichiarazioni di apertura del governo di Zagabria, che tuttavia, di fronte al massiccio afflusso di profughi, la notte scorsa ha deciso di chiudere sette degli otto valichi di frontiera con la Serbia.
Premier croato: "Continueremo a far passare migranti, ma non possono fermarsi" - Ciò tuttavia non ha impedito ai migranti di entrare comunque in Croazia attraverso campi e boschi, e lo stesso premier Zoran Milanovic è intervenuto per assicurare che Zagabria intende far passare senza ostacoli i migranti attraverso il suo territorio e facilitare così il prosieguo del loro viaggio verso l'Europa occidentale.
L'importante però, ha puntualizzato il premier, è che i profughi non si fermino, poiché la Croazia ha disponibilità molto limitate in fatto di accoglienza. "Voi siete benvenuti in Croazia e potete attraversare il nostro Paese. Ma per favore non vi fermate, non perché non vi vogliamo ma perché la Croazia non è la vostra destinazione finale", ha affermato.
Premier croato: "Non siamo un hotspot, dirotteremo migranti in Ungheria" - "Il confine non si può sigillare e tutta questa gente non la si può trattenere in Croazia. Per ora non impediremo a nessuno di entrare in Croazia, ma neanche di uscire dal Paese", ha detto ancora Milanovic per il quale il suo Paese "non può diventare un hotspot per i migranti in Europa". Pertanto il flusso migratorio dalla Croazia verrà dirottato verso Ungheria e Slovenia. "Piuttosto verso l'Ungheria, che è più vicina della Slovenia", ha spiegato.
Il "corridoio" ungherese verso l'Austria - E così è nel corso della giornata di giovedì è stato deciso di aprire un "corridoio" verso l'Ungheria. Decine di autobus carichi di migranti si sono diretti verso la frontiera magiara. Qui i profughi sono stati fatti scendere e sistemati su altri bus ungheresi che attendevano e che con tutta probabilità li condurranno alla frontiera austriaca.
Il "corridoio" sembra reggere, nonostante le critiche e le smentite giunte dal ministro degli Esteri magiaro Peter Szijjarto. E alcune centinaia di migranti, secondo i media di Zagabria, hanno raggiunto a piedi anche la frontiera con la Slovenia, entrando nel Paese. Anche la stampa slovena ha parlato di un migliaio di arrivi nelle ultime ore.