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Tre morti, decine di migliaia di sfollati e pesanti danni infrastrutturali. Ma non solo: le intense piogge e le forti raffiche di vento a 200 chilometri orari hanno gravemente colpito la provincia di Pinar del Río, dove si trova gran parte delle migliori piantagioni di tabacco
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L'uragano Ian sulle regioni occidentali di Cuba, oltre a causare tre morti, pesanti danni infrastrutturali, decine di migliaia di sfollati e un blackout nazionale, ha gravemente colpito anche i sigari. L'industria del tabacco nella provincia di Pinar del Río, dove si trova gran parte delle migliori piantagioni, è in ginocchio. Secondo dichiarazioni alla stampa di Yosvany López González, capo del Centro Studi e Analisi di Tabacuba, a San Juan y Martínez, 151 dei 155 depositi utilizzati dall'azienda per immagazzinare il tabacco raccolto dai produttori avevano registrato crolli o danneggiamenti rilevanti.
Assicurando che le perdite sono "molto rilevanti" ma ancora non quantificabili con precisione, López González ha ricordato che "fino al 20 settembre erano state raccolte 4.110 tonnellate di tabacco, mentre altre 158 tonnellate erano ancora nelle mani dei 67 produttori".
Il tabacco nell'economia cubana - E' nota l'importanza che il settore del tabacco, soprattutto per quanto riguarda i sigari, ha per l'economia cubana. Nel 2021, Cuba ne ha esportati per un valore di 568 milioni di dollari, con un aumento del 15% rispetto all'anno precedente, come ha segnalato Habanos SA, la società manifatturiera che controlla la promozione, la distribuzione e l'esportazione del prodotto.
All'interno del Paese, invece, è la società statale Tabacuba, che acquista il 95% dei raccolti dei produttori privati, conservati nei magazzini su tutto il territorio nazionale. La maggior parte di essi, però, è andato distrutto dalle piogge torrenziali e dai venti con raffiche di 200 km/h che hanno accompagnato il passaggio dell'uragano Ian.