© Ansa
© Ansa
Nel mirino una situazione economica che continua a peggiorare, stretta nella morsa delle sanzioni Usa
© Ansa
© Ansa
Scontri, centinaia di arresti e almeno un agente ferito: è il bilancio delle nuove violenze a Cuba, dove migliaia di dimostranti sono scesi in strada nella più grande protesta di massa mai vista sull'isola negli ultimi 30 anni. Nel mirino c'è sempre il governo e una situazione economica che continua a peggiorare, stretta nella morsa delle sanzioni Usa. Il Cremlino mette subito in guardia: "Consideriamo inaccettabile un'interferenza esterna".
Una funzionaria dell'amministrazione Biden ha espresso su Twitter il suo sostegno per le manifestazioni a Cuba: "Le proteste pacifiche stanno crescendo a Cuba, il popolo cubano esercita il suo diritto di assemblea pacifica per esprimere preoccupazione sui crescenti casi/decessi Covid e carenze di medicine. Elogiamo i numerosi sforzi della gente cubana che mobilita donazioni per aiutare i vicini che hanno bisogno", ha twittato Julie Chung, vice segretaria di Stato pro tempore per gli Affari dell'emisfero occidentale.
Il direttore generale di Cuba per gli affari Usa, Carlos F. de Cossio, dal canto suo ha liquidato le dichiarazioni con un tweet: "Il dipartimento di Stato Usa e i suoi funzionari, coinvolti fino al collo nel promuovere instabilità sociale e politica a Cuba, dovrebbero evitare di esprimere preoccupazione ipocrita per una situazione su cui scommettono", ha scritto. "Cuba è e continuerà a essere un Paese pacifico, al contrario degli Usa", ha aggiunto.