Secondo un quotidiano libanese, le forze curdo-arabe sarebbero vicine a un accordo per la liberazione del gesuita, rapito a Raqqa nel 2013
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Padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito a Raqqa nel luglio 2013, è vivo. Lo scrive il quotidiano libanese Al Akhbar che precisa anche che il religioso si troverebbe a Baghouz, ultima zona siriana ancora in mano allo Stato Islamico. Il giornale cita fonti tra le forze democratiche siriane e parla di "sforzi intensificati tra jihadisti e le forze curdo-arabe per la sua liberazione". Ci sarebbe anche un accordo di massima già raggiunto. La notizia è definita "degna di non essere respinta come inattendibile" da fonti ecclesiali locali interpellate da Fides, l'agenzia di stampa del Vaticano.
Il quotidiano libanese afferma che la liberazione di padre Dall’Oglio è ostacolata da alcune condizioni poste dai rapitori e considerate irrealizzabili, come la richiesta di alcuni permessi per consentire la fuga dei leader jihadisti.
Quanto riportato da Al Akhbar è stato confermato anche da alcuni ostaggi curdi fuggiti da Baghouz che hanno dichiarato di aver visto padre Dall’Oglio insieme al giornalista britannico John Cantlie e a un’infermiera neozelandese della Croce Rossa.
Lo scorso 30 gennaio, i familiari di padre Paolo Dall'Oglio sono stati ricevuti in udienza privata da papa Francesco e il 13 febbraio si è tenuta a Roma una fiaccolata in suo nome, organizzata dalla "Associazione giornalisti amici di padre Paolo Dall`Oglio".