Damasco, tre esplosioni al mausoleo sciita: 71 morti e 110 feriti, l'Isis rivendica l'attacco
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Preso di mira Sayyidah Zainab, importante luogo di pellegrinaggio per gli sciiti. - Orrore Boko Haram in Nigeria: decine di morti, bambini bruciati vivi- Integralisti in azione anche in Ciad: tra le vittime diversi minori
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E' di 71 morti e 110 feriti il bilancio di tre esplosioni avvenute a Damasco, in Siria. L'attentato, rivendicato dall'Isis, si è verificato vicino al mausoleo di Sayyidah Zainab Shrine, a sud della Capitale. Si tratta di un importante luogo di pellegrinaggio per gli sciiti. I terroristi hanno fatto esplodere un'autobomba e, poco dopo, due kamikaze si sono fatti saltare in aria. Tra le vittime anche 25 combattenti sciiti.
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Il mausoleo-moschea attaccato è il luogo di sepoltura della nipote del profeta Maometto ed è meta abituale di viaggi per gli sciiti, non solo siriani. Nel quartiere colpito hanno una forte presenza il gruppo libanese Hezbollah e altre milizie iraniane e irachene. Il capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdulrahman, ha dichiarato che gli attentatori hanno preso di mira un pullman militare che trasportava militanti sciiti.
Il sito è già stato preso di mira diverse volte in passato: nel febbraio del 2015 un attacco suicida a un posto di blocco vicino al mausoleo causò la morte di quattro persone e il ferimento di altre 13.
Quello stesso mese, venne colpito anche un autobus di pellegrini libanesi diretto alla moschea, in un attentato rivendicato dal Fronte Al Nusra, legato ad Al Qaeda, e costato la vita a nove persone.