era stata richiesta dall'italia

Arresto Danilo Coppola, gli Emirati hanno negato l'estradizione | L'immobiliarista esulta: "Qui la giustizia funziona"

L'imprenditore romano, condannato in via definitiva per un caso di bancarotta, appare in un video su Instagram

24 Mag 2024 - 16:55
 © Italy Photo Press

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Gli Emirati Arabi hanno respinto la richiesta di estradizione di Danilo Coppola, ex protagonista della stagione dei "furbetti del quartierino" per le scalate bancarie, avanzata dall'Italia: a renderlo noto sono fonti legali. Coppola deve scontare una pena definitiva di quasi sei anni per una condanna del 2022 per un caso di bancarotta. L'immobiliarista romano era stato arrestato a dicembre ad Abu Dhabi su mandato d'arresto internazionale e quindi rilasciato. In un video su Instagram esulta: "Qui la giustizia funziona"

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Il commento via social di Danilo Coppola

 Danilo Coppola non sarà, dunque, estradato in Italia dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno respinto la richiesta formulata dalle autorità italiane per l'immobiliarista condannato in via definitiva per un caso di bancarotta.

E' stato poi lo stesso Coppola ad annunciarlo in un video pubblicato sul suo profilo Instagram: "Devo dirvi che sono molto emozionato. E' ufficiale: gli Emirati Arabi Uniti non concedono la mia estradizione in Italia che mi vuole arrestare".

Per l'immobiliarista, è la dimostrazione che "negli Emirati Arabi la giustizia funziona: qui non c'è pregiudizio, non c'è il preconcetto, vige la meritocrazia".

Coppola entra nel dettaglio del provvedimento, assicurando che le autorità di Abu Dhabi hanno deciso di non estradarlo in Italia "ritenendo che la mia persona sia perseguitata. Anche la Svizzera in passato aveva negato la mia estradizione. Non aggiungo altro - conclude - ma questo ci deve far riflettere su come in Italia funziona la giustizia".

La vicenda di Danilo Coppola

 Il mandato d'arresto internazionale, a cui era seguita la richiesta di estradizione, era scaturito dalla condanna definitiva a 7 anni del primo luglio del 2022 per tre diversi episodi di bancarotta fraudolenta: i fallimenti del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima spa e di Porta Vittoria spa, quest'ultimo dichiarato il 15 settembre 2016, lo stesso anno in cui fu arrestato in passato. La pena definitiva era di 7 anni, poi ridotta a 6 anni, 2 mesi e 12 giorni considerando il periodo già trascorso tra carcere e domiciliari in fase cautelare. A cui sono stati aggiunti, poi, stando al mandato d'arresto, tre mesi per una condanna per diffamazione a Bergamo.

Per Coppola, che all'epoca dei "furbetti del quartierino" aveva patteggiato per il caso Antonveneta, lo scorso 19 marzo, a Milano, era arrivata un'altra condanna in primo grado a 2 anni e 8 mesi nel processo milanese per il caso cosiddetto "Porta Vittoria bis" sempre per ipotesi di bancarotta. Una condanna che ha portato la pena finale, "in continuazione" con quella del precedente filone, a 9 anni e 8 mesi.

Inoltre, l'immobiliarista, che negli ultimi anni ha vissuto tra la Svizzera e Dubai, è a processo a Milano anche per il caso Prelios. In questo procedimento le autorità elvetiche avevano negato in passato la sua consegna all'Italia per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia in carcere per l'accusa di tentata estorsione.

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