GUERRA COMMERCIALE

Dazi, contromossa della Cina: da luglio tariffa aggiuntiva del 25% su beni Usa

Pechino risponde alle mosse dell'amministrazione Trump, ormai è guerra commerciale

15 Giu 2018 - 21:38
 © -afp

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La Cina imporrà una tariffa aggiuntiva del 25% su beni Usa per un valore di circa 50 miliardi di dollari. Esattamente lo stesso impatto delle misure varate da Trump verso il made in Cina. Lo fa sapere una nota del Ministero delle finanze di Pechino. Le tariffe per circa 34 miliardi su beni Usa importati scatteranno il 6 luglio e includono prodotti agricoli, automobili e pesce.

Ma la contromisura non si fermerà qui: per altri beni come medicine, materiale medico e prodotti energetici la data in cui verranno introdotte le tariffe sarà comunicata più avanti. La tregua commerciale fra Usa e Cina è dunque finita. La reazione cinese arriva dopo che Donald Trump ha annunciato che imporrà nuovi dazi del 25%, per un valore di 50 miliardi di dollari, sulle merci cinesi ad alto contenuto tecnologico per prevenire il furto di tecnologia americana ed iniziare a riequilibrare un deficit di 375 miliardi di dollari. Una mossa che, insieme ai dazi su alluminio e acciaio per Ue, Canada, Messico ed altri Paesi, minaccia di scatenare una guerra commerciale planetaria, rallentando la crescita globale e deprimendo le Borse: Wall Street ha reagito negativamente, con perdite per il Dow Jones che hanno sfiorato l'1%.

"Non vogliamo una guerra commerciale ma dobbiamo salvaguardare i nostri interessi", ha spiegato il ministero del Commercio cinese in una nota, precisando che tutti risultati raggiunti finora attraverso i negoziati cino-americani sono da considerarsi nulli. Compreso il pacchetto per l'acquisto di prodotti agricoli ed energetici americani per un valore di 70 miliardi di dollari.

Ma, quasi anticipando questa reazione, la Casa Bianca aveva gia' fatto sapere che "gli Stati Uniti imporranno dazi aggiuntivi se la Cina si impegna in misure di ritorsione come nuove tariffe su merci, servizi o prodotti agricoli americani, l'aumento di barriere non tariffarie o azioni punitive contro gli esportatori americani o società americane operanti in Cina". Senza contare che entro fine mese sono attese le restrizioni sugli investimenti di Pechino negli Usa e sui tipi di tecnologia avanzata americana che può essere esportata in Cina.

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