Trovato l'accordo tra Washington e Bruxelles: "Ora sappiamo bene dove stiamo andando", ha sottolineato il presidente americano
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"Oggi è un grande giorno, con Juncker abbiamo lanciato una nuova fase dei rapporti tra Usa e Ue". Lo ha detto Donald Trump, sottolineando che c'è un accordo per lavorare insieme per ridurre tariffe e sussidi commerciali. "La volontà - ha quindi sottolineato il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker - è di arrivare a zero tariffe sui beni industriali".
"Ci siamo accordati prima di tutto - ha detto Trump - per lavorare insieme all'obbiettivo di arrivare a zero tariffe, zero barriere commerciali non tariffarie e zero sussidi sui beni industriali che non siano le automobili", ha spiegato Trump parlando insieme a Juncker nel Giardino delle Rose della Casa Bianca. "I negoziati sono appena partiti, ma ora sappiamo bene dove stiamo andando", ha aggiunto il presidente americano.
La tregua Usa-Ue -Pare dunque essere arrivata una tregua tra Donald Trump e l'Europa. Jean Claude Juncker era arrivato alla Casa Bianca nella speranza di disinnescare le tensioni commerciali con gli Usa che rischiano di incrinare in maniera irreversibile le relazioni tra le due sponde dell'Atlantico. E il presidente della Commissione Ue è riuscito a strappare un accordo.
Una vigilia densa di dubbi - Eppure la vigilia era stata densa di nubi. Il presidente americano, pur auspicando un accordo, a poche ore dal meeting aveva aveva rilanciato la sua sfida: "Un'intesa sì, ma che sia equa per tutti". Altrimenti - aveva svelato il Washington Post - sono già pronti i temuti dazi del 25% sulle auto che il presidente americano potrebbe far scattare entro la fine dell'anno. Che il clima prima dell'incontro non fosse disteso lo si era inoltre letto nei volti dei due leader.
Lo scontro Usa-Ue -Del resto non molto tempo fa Trump, che ora ha definito il presidente della Commissione Ue "un uomo molto intelligente ma anche molto duro", lo aveva etichettato come "un killer", parlando dell'Unione europea addirittura come di "un nemico per gli Stati Uniti". Juncker non ha dimenticato quelle parole, e davanti alle telecamere ha ricordato al tycoon che Europa e America sono "alleati, non nemici". "Dobbiamo parlare tra noi, dobbiamo lavorare insieme", ha incalzato il capo dell'esecutivo europeo, mandando un chiaro messaggio all'inquilino della Casa Bianca: azioni unilaterali sui dazi non possono che portare a un'escalation che non fa bene a nessuno, neanche all'economia e ai lavoratori americani.
IProtezionismo e politica - Ma se sarà davvero tregua e persino pace lo si vedrà nelle prossime settimane, anche perché nel confronto tra la dottrina protezionista dell'America First e i valori del globalismo e del multilateralismo incarnati dall'Unione europea si inseriscono dinamiche del tutto politiche. Con Trump che in vista delle elezioni in Congresso del prossimo novembre, secondo molti osservatori, potrebbe convincersi che la linea dura e nazionalista paghi di più per sostenere i repubblicani. Anche perché nel frattempo la Casa Bianca segue con grande interesse gli sviluppi politici in tutta Europa, con l'avanzare dei movimenti e partiti populisti un po' ovunque. Ma per il momento Washington e Bruxelles hanno deciso di dialogare.