le misure reciproche in vigore dal 23 agosto riguardano l'import di beni per il controvalore di 16 miliardi di dollari, a completamento di un pacchetto complessivo di 50 miliardi
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Con l'obiettivo di risolvere il contenzioso commerciale con l'entrata in vigore, il 23 agosto, dei reciproci dazi sull'import, la Cina ha riaperto i negoziati con gli Stati Uniti. Il vice ministro del Commercio, Wang Shouwen, guiderà così una delegazione a Washington per discutere "questioni di comune interesse" con David Malpass, sottosegretario per gli Affari internazionali del Dipartimento del Tesoro.
I dazi reciproci in vigore dal 23 agosto riguardano l'import di beni per il controvalore di 16 miliardi di dollari, a completamento di un pacchetto complessivo di 50 miliardi. Ma il presidente americano, Donald Trump, ha già minacciato ulteriori misure per altri 200 miliardi, più nuovi dazi fino a superare i 500 miliardi di valore dell'export di Pechino verso gli Stati Uniti.
Il capo della delegazione cinese, Wang Shouwen, è stato il riferimento nel ministero del Commercio nella guerra sui dazi che ha dominato quest'anno le relazioni bilaterali. Malpass, invece, sovrintende lo scambio dei servizi finanziari, settore su cui la Us Corporate vede con interesse per espandere le attività in Cina.
Pechino, che pochi mesi fa ha annunciato la volontà di aprire il settore dei servizi finanziari guardando soprattutto alle aziende europee e asiatiche, ha fatto ricorso al Wto contro le mosse americane opponendosi a unilateralismo e protezionismo.