Dopo la rescissione di un contratto da 22 milioni

Dipendenti di azienda italiana bloccati in Kuwait: come in ostaggio

03 Dic 2018 - 14:33

    © ansa

© ansa

"Siamo come prigionieri in ostaggio, chiusi in casa 24 ore su 24 e adesso che si è saputo della richiesta di concordato siamo ancora più preoccupati perché i fornitori verranno da noi". Lo affermano Andrea Urciuoli e Ricardo Pinela, i due dipendenti della Cmc di Ravenna bloccati da giorni a Kuwait City, dopo la rescissione di un contratto da 22 milioni. "Abbiamo bisogno dell'intervento dei ministri degli Esteri di Italia e Portogallo", aggiungono.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri