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Tentativi di dialogo a Gomel dopo le pressioni di Pechino e di Israele
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La guerra in Ucraina prosegue anche a colpi di ultimatum e trattative segrete. Ora è Mosca che ha chiesto a Kiev un incontro in Bielorussia, dopo le pressioni di Pechino e di Israele. Se di primo acchito il presidente Zelensky aveva dichiarato inaccettabili le condizioni proposte da Mosca e soprattutto il luogo, giudicato non neutrale, ora arriva la conferma ufficiale: l'Ucraina parteciperà ai colloqui. Secondo quanto riportato da un portavoce del Cremlino e di Minsk, il Paese "ha manifestato la sua disponibilità a partecipare ai colloqui". L'annuncio è arrivato anche da Zelensky.
Inizialmente Kiev aveva alzato un muro. "La Russia sta cercando di mettere l'Ucraina in una condizione di ultimatum inaccettabili, che sono già stati rifiutati categoricamente molto tempo fa", aveva affermato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Mykhailo Podoliak, riferendosi a un eventuale dialogo con la Russia in Bielorussia. L'Ucraina potrebbe accettare un formato negoziale "concordato", "una sede concordata, un contenuto reale e un risultato equo", ma soltanto con un'interruzione da parte di Mosca dei tentativi di manipolazione di questi colloqui, aveva aggiunto.
Il presidente Vladimir Putin, parlando con il premier israeliano Bennet, aveva quindi accusato Zelensky di non "aver colto l'occasione" per i negoziati. Ma dopo la svolta ucraina, ora potrebbe anche essere Bennet a mediare tra i due Paesi.