elezioni presidenziali

La Francia al voto: Macron e Le Pen verso un testa a testa

Mentre al primo turno il presidente uscente rimane il favorito, con la leader del Rassemblement National in rimonta nei sondaggi per il ballottaggio del 24 aprile si prevede un esito non scontato

10 Apr 2022 - 00:10

Sono 48,7 milioni di francesi che domenica votano per i 12 candidati alla presidenza del Paese. Gli ultimi sondaggi danno, per il primo turno, Macron al 26% e Le Pen al 25%. Un testa a testa che tiene l'Europa col fiato sospeso alla vigilia del primo turno di voto. Se vincesse Marine Le Pen, si tratterebbe di un'inedita ascesa per l'estrema destra all'Eliseo che tra l'altro avrebbe, per la prima volta, un presidente donna.

Dopo una campagna elettorale in sordina, schiacciata tra l'emergenza della crisi ucraina e concrete paure per la situazione economica, domani la Francia va alle urne per il primo turno delle presidenziali. Il presidente uscente Emmanuel Macron è dato per favorito al primo turno, ma la sua principale sfidante, Marine Le Pen, è in rimonta nei sondaggi.

L'esito finale delle elezioni appare meno chiaro - Tradizionalmente, al ballottaggio, l'estrema destra in Francia è stata sempre arginata dal cosiddetto "muro repubblicano". In questo caso, l'affermarsi alla destra della Le Pen di una destra persino più estrema (come quella del polemista Eric Zemmour) potrebbe cambiare le carte in tavola. Macron rimane il chiaro favorito per la corsa all'Eliseo e non dovrebbe avere difficoltà ad aggiudicarsi il primo turno di domenica, ma la situazione è meno definita per quanto riguarda il ballottaggio del 24 aprile.

Il sondaggio Elabe Opinion 2022 diffuso da Bfmtv - Il divario in vista del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia si sta ulteriormente restringendo tra il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata di RN Marine Le Pen. A Macron (LaREM) viene attribuito il 26% delle intenzioni di voto (-2 punti percentuali rispetto all'ultimo sondaggio del 4 e 5 aprile), mentre Marine Le Pen (RN) otterrebbe il 25% (+2 punti). Al secondo turno, la rilevazione prevede solo due punti di scarto: il presidente uscente al 51% (-2), Le Pen al 49% (+2). Elabe precisa, però, che il 21% degli interrogati "non ha espresso alcuna intenzione di votare".

I guai di Macron - All’Eliseo si attribuisce questa flessione al poco impegno nella campagna elettorale di un presidente più impegnato sul palcoscenico internazionale che interno. Nelle ultime giornate si è quindi tornati a stringere mani, cercare l’abbraccio dei cittadini come nel 2017 ma tra gilet gialli, Covid e guerra in Ucraina gli ultimi cinque anni hanno messo a dura prova il rapporto con l’elettorato non è ancora chiaro se Macron sia di destra o di sinistra è il parere del celebre politologo francese Alexis Poulin persegue interessi di una stretta cerchia e poi è scoppiato il caso della Mckinsey il presidente francese ha speso quasi 1 miliardo di euro per avvalersi dell’aiuto della celebre società di consulenza americana che avrebbe avuto voce in capitolo nelle decisioni più importanti dell’Eliseo, compresa campagna vaccinale e lotta al Covid. La commissione d'inchiesta del Senato ha aperto un’indagine e la procura ha aperto un fascicolo per possibile evasione fiscale da parte di Mckinsey. Un’arma in più nelle mani della sfidante Marine Le Pen che accusa Macron di perseguire più gli interessi di aziende private che del Paese. Un attacco respinto da Sandro Gozi, eurodeputato di la Repubique en marche, che difende il leader del suo partito e avverte: "La vittoria della Le Pen sarebbe anche una vittoria di Putin, a rischio l’intera Europa".

Elezioni 2022 - Alle presidenziali in Francia, oltre ai favoriti Emmanuel Macron e Marine Le Pen, sono in corsa altri dieci candidati. 

Jean-Luc Mélenchon, 70 anni, terze presidenziali e terzo posto nei sondaggi per il leader de La France Insoumise (sinistra radicale) promette una VI Repubblica più parlamentare e meno presidenziale, blocco dei prezzi dell'energia e dei beni alimentari primari, salario minimo a 1.400 euro. 

Eric Zemmour, 63 anni, ex editorialista di Le Figaro, prima campagna elettorale per il fondatore di 'Reconquete!' In discesa nei sondaggi in seguito alle sue dichiarazioni filorusse e contro i rifugiati ucraini.

Valérie Pécresse, 54 anni, ex ministra del Bilancio con Sarkozy, presidente della regione Ile-de-France, è la prima donna candidata della destra neogollista. 

Yannick Jadot, 54 anni, prime presidenziali per il candidato EELV (Europe, Ecologie, Les Verts). Ex Greenpeace, ha portato i Verdi al 13,5% alle Europee del 2019. 

Anne Hidalgo, 62 anni, la sindaca socialista rieletta dai parigini al suo primo tentativo su scala nazionale ha clamorosamente fallito malgrado una campagna capillare sul terreno: i sondaggi la danno attorno al 2%. 

Nicolas Dupont-Aignan, 61 anni, terze presidenziali per il sovranista di estrema destra che nel 2017 aveva ottenuto il 4,7% sostenendo poi Marine Le Pen al secondo turno.

Fabien Roussel, 52 anni, ex giornalista, prima volta alle presidenziali per il segretario nazionale del PCF, il Partito comunista francese.

Jean Lassalle, 66 anni, è il candidato del partito 'Resistons!'. 1,21% nel 2017, sondaggi fra il 2 e il 3%. È il paladino delle campagne, degli agricoltori e degli allevatori. 

Philippe Poutou, 55 anni, ex operaio e sindacalista, terza volta alle presidenziali per il Nuovo partito anticapitalista, viene da un 1,15% nel 2012 e un 1,09% nel 2017.

Nathalie Arthaud, 52 anni, alla guida di Force Ouvrie're, il partito che si definisce come "comunista rivoluzionario" e fondato sulla "lotta dei lavoratori".

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