Trump cala nei sondaggi, colpa della gestione economica del Paese. Giorgetti: "Negoziato non semplice". Pechino chiede agli Usa di cancellare "totalmente" le tariffe doganali reciproche
Donald Trump su Truth nega l'esenzione dai dazi sui chip ma spiega: "Nessuna eccezione, le tariffe sui chip erano al 20% e stiamo facendo valutazione in relazione alla sicurezza nazionale". Il presidente chiede di riportare la produzione negli Usa minacciando la Cina: "Non saremo vostri ostaggi". Ma i dazi pesano anche sull'operato di Trump che in un recente sondaggio vede calare il consenso al 47%. Molti americani non sono favorevoli alla gestione economica di Paese da parte del tycoon. Il ministero del Commercio cinese ha invece chiesto agli Stati Uniti di "cancellare completamente" i dazi reciproci, dopo che Washington ha annunciato un'esenzione per smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici di consumo. Esenzione, però, solo "temporanea" poiché potranno essere "inclusi nei dazi per i semiconduttori, che arriveranno in un mese o due". Il ministro Giorgetti: "Con Trump negoziato non semplice, serve un compromesso". Intanto il medico della Casa Bianca, dopo aver svolto il check-up medico annuale del presidente, ha detto che "Trump mostra un'eccellente salute fisica e cognitiva ed è pienamente idoneo a svolgere i compiti di Commander-in-Chief e capo di Stato".
"La presidente von der Leyen e la prima ministra italiana Giorgia Meloni sono stati in contatto regolare. La presidente è in costante contatto con tutti i leader Ue. Sono stati in contatto anche in relazione a questa missione negli ultimi giorni. E saranno in contatto prima della missione programmata", come von der Leyen ha detto "qualsiasi contatto con gli Usa è benvenuto". Quella di "negoziare accordi commerciali" "è nostra esclusiva competenza". Così la portavoce della Commissione Ue Arianna Podestà, interpellata nell'incontro con la stampa sulla visita di Meloni a Washington e se abbia al riguardo uno specifico mandato Ue.
La presidente del consiglio Giorgia Meloni "dovrà avere la linea del buon senso, quello che il governo italiano ha sempre tenuto, non inseguendo gli ultrà di Parigi o Bruxelles che parlano di bazooka, contro dazi e guerre commerciali". Lo afferma il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini sottolineando che "L'Italia ha una posizione di dialogo e di confronto tra Europa e Usa e non si può aprire la guerra commerciale dei dazi a livello mondiale". "Quindi - spiega - dobbiamo ridurre l'impatto sulle nostre aziende".
Con l'intensificarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, Pechino ha sospeso l'export di diversi elementi critici delle terre rare, metalli e magneti, minacciando il blocco delle forniture all'Occidente di componenti essenziali per l'industria bellica, elettronica, automobilistica, aerospaziale, dei semiconduttori e di una vasta gamma di beni di consumo. Il governo cinese, secondo quanto riporta il "New York Times", sta elaborando un nuovo sistema di regolamentazione che, una volta entrato in vigore, potrebbe impedire definitivamente alle forniture di raggiungere alcune aziende, tra cui gli appaltatori militari americani.
Il primo ministro del Giappone, Shigeru Ishiba, ha censurato oggi le politiche commerciali degli Stati Uniti, affermando che i dazi applicati dall'amministrazione del presidente Donald Trump potrebbero compromettere l'ordine economico globale. Nel corso di un'audizione parlamentare a Tokyo, Ishiba ha tuttavia ribadito la volontà del Giappone di dialogare con Washington su commercio e sicurezza, sottolineando l'importanza di comprendere sia la "logica" che "i fattori emotivi" alla base delle scelte di Trump. Per il momento, il premier ha escluso un bilancio supplementare, assicurando tuttavia che il governo è pronto ad agire con tempestività per mitigare l'impatto dei dazi statunitensi.
Il protezionismo "non porta da nessuna parte" e una guerra commerciale non vedrà vincitori. Nel mezzo della guerra commerciale con gli Usa, il presidente cinese Xi Jinping si appresta a effettuare il suo primo viaggio all'estero con tappe in Vietnam, Malaysia e Cambogia per rafforzare i legami commerciali regionali con i dazi imposti da Donald Trump. In un articolo sul principale quotidiano vietnamita "Nhan Dan", Xi ha esortato i due Paesi a "salvaguardare con forza il sistema commerciale multilaterale, la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali e un ambiente internazionale aperto e cooperativo".
"Nessun paese si salva" dai dazi americani per gli "ingiusti squilibri commerciali e le barriere non tariffarie che sono stati usati contro di noi, soprattutto dalla Cina". Lo ha detto Donald Trump.
"Dobbiamo produrre negli Stati Uniti e non saremo tenuti in ostaggio da altri paesi, soprattutto da paesi come la Cina che fanno tutto quello che è in loro potere per mancare di rispetto agli americani. Non possiamo continuare a essere abusati sul commercio". Lo ha detto Donald Trump su Truth, sottolineando che la Cina è il paese che "ci tratta peggio".
"Nessuna eccezione è stata annunciata venerdì. Stiamo valutando i chip e tutta la catena di approvvigionamento dell'elettronica. I chip saranno valutati nell'ambito delle indagini sui dazi per la sicurezza nazionale". Lo ha scritto Donald Trump su Truth in quella che sembra una marcia indietro rispetto a quello annunciato venerdì. Il presidente Usa sottolinea che "sui dispositivi elettronici ci sono i dazi del 20% legati al fentanyl (la Cina non blocca, secondo Washington, traffico di droga ndr). Il riferimento del presidente è ai possibili dazi sui semiconduttori e alle esenzioni dai dazi reciproci per gli smartphone e i pc, che saranno valutati nell'indagine sui chip e potrebbero essere sottoposti a tariffe settoriali, così come l'acciaio e le auto.
Donald Trump cala nei sondaggi per la sua gestione dell'economia e dell'inflazione. Secondo una rilevazione di Cbs e YouGov, il 47% approva il presidente, meno del 50% del sondaggio di marzo, mentre il 53% lo boccia. Sul fronte dell'economia, più della metà degli americani - il 56% - non approva la sua azione a fronte di un 44% che lo promuove.
Stati Uniti e Cina hanno avviato comunicazioni "soft" su dazi e altre questioni commerciali attraverso intermediari. Lo ha dichiarato il segretario al Commercio, Howard Lutnick. "Penso che ci siano state delle comunicazioni "soft" - il modo in cui le definirei - attraverso degli intermediari", ha dichiarato Lutnick alla Abc News quando gli è stato chiesto se Washington e la Cina avessero avuto di recente dei contatti in merito alle loro relazioni commerciali. Il segretario al Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto di essere fiducioso che Donald Trump e Xi Jinping siano in grado di "risolvere" le differenze e trovare una soluzione.
L'esenzione dei dispositivi elettronici, quali smartphone e pc, dai dazi reciproci è temporanea perché saranno probabilmente soggetti a "dazi sui semiconduttori" che entreranno in vigore "fra un mese o due". Lo ha precisato il segretario al commercio americano Howard Lutnick in un'intervista a Abc. I dispositivi elettronici - ha spiegato - saranno esaminati nell'ambito di un'indagine del governo sui semiconduttori, che potrebbe tradursi in nuove tariffe. "Quello che stiamo dicendo è che sono esentati dai dazi reciproci ma possono essere inclusi in quelli per i semiconduttori, che arriveranno in un mese o due", ha aggiunto.
I dazi sui semiconduttori arriveranno "in un mese o due". Lo afferma il segretario al commercio americano Howard Lutnick.
Il ministero del Commercio cinese ha chiesto agli Stati Uniti a "cancellare completamente" i dazi reciproci dopo che Washington ha annunciato un'esenzione per smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici di consumo. "Esortiamo gli Stati Uniti a fare un grande passo avanti per correggere i propri errori, cancellare completamente la pratica errata dei dazi reciproci e tornare sulla giusta strada del rispetto reciproci".
"Le cose sono complesse, ci sarà il viaggio della presidente Meloni, io sarò negli Stati Uniti la settimana successiva e incontrerò il segretario del Tesoro. E' chiaro che il negoziato non è semplice perché gli interessi in qualche modo ognuno cerca di farli a casa propria. Dobbiamo trovare una sintesi, un compromesso corretto, lo ribadisco, per trovare elementi di forza nel mondo del G7 cioè dei paesi che condividono i principi di libertà e democrazia". Così Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia ed esponente della Lega in videocollegamento con la scuola politica del suo partito, in corso a Roma.
"Questo scossone che parte dall'amministrazione Trump, parte dalla politica, ridisegnerà i confini dell'ordine mondiale non solo politico ma anche economico. Oggi si discute di dazi, tariffe, ritorno a mercati divisi, ma vorrei dire che il Wto è già morto da qualche anno, sopravvive come un organismo in letargo a cui nessuno faceva più riferimento, a testimonianza di come tutto deve essere riscritto e rivisto". Così il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti intervenendo in videocollegamento alla scuola di formazione politica della Lega.
Donald Trump "resta in un eccellente" stato di salute. Lo afferma il medico della Casa Bianca che ha svolto il check-up medico annuale del presidente. "Il presidente Trump mostra un'eccellente salute fisica e cognitiva ed è pienamente idoneo a svolgere i compiti di Commander-in-Chief e capo di stato", si legge nel rapporto diffuso.
Gli Stati Uniti stanno negoziando il commercio e i dazi con 130 Paesi. Lo ha dichiarato Kevin Hassett, direttore del Consiglio economico nazionale del governo. "In questo momento, 130 Paesi hanno mostrato la loro disponibilità e siamo in trattativa con loro", ha dichiarato il funzionario in un programma della Cnn, commentando le interazioni degli Stati Uniti con altri Paesi su commercio e dazi. Hassett ha aggiunto che i Paesi in questione sono soggetti a una tariffa del 10% sulle importazioni di beni negli Stati Uniti.