Pechino annuncia "contromisure risolute" in risposta alle nuove tasse imposte da Trump sulle navi cinesi che approdano negli Usa
Dopo l'incontro fra Donald Trump e Giorgia Meloni a Washington, prosegue la visita del vicepresidente americano JD Vance a Roma, dove ha incontrato il Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. I due hanno discusso di vari temi, in particolare della situazione internazionale e delle guerre, con un focus su migranti, rifugiati e prigionieri. Intanto negli Usa la Corte Suprema ha sospeso il programma di espulsioni di presunti membri di gang venezuelane, trasferiti poi in un carcere di massima sicurezza in Salvador. La Cina ha annunciato "contromisure risolute" contro le nuove tasse in vigore da ottobre sulle navi costruite o possedute da Pechino che attraccano negli Usa.
Il vicepresidente americano JD Vance e il cardinale Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin hanno avuto "uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, specialmente sui Paesi segnati dalla guerra. Con particolare attenzione ai migranti, ai rifugiati, ai prigionieri, e sono stati trattati anche altri temi di comune interesse". Lo riferisce la Santa Sede.
Pechino "condanna con fermezza e si oppone" all'ultima stretta Usa sui settori marittimo, logistico e cantieristico cinesi, definita "un tipico comportamento non commerciale con sfumature discriminatorie". Il ministero del Commercio mandarino ha assicurato "che la Repubblica Popolare monitorerà con attenzione la situazione e adotterà tutte le misure risolute per salvaguardare i propri diritti e interessi" contro le nuove tasse in vigore da ottobre sulle navi costruite o possedute da Pechino che attraccano negli Usa.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso, nelle prime ore di sabato, l'espulsione di presunti membri di gang venezuelane, decisa dall'amministrazione Trump in base a una legge del XVIII secolo. Il mese scorso, il presidente Donald Trump aveva invocato l'Alien Enemies Act del 1798 per avviare in texas il rastrellamento dei migranti venezuelani accusati di appartenere alla gang Tren de Aragua, prima di espellerli in un carcere di massima sicurezza a El Salvador. "Il governo ha l'ordine di non espellere alcun membro della presunta classe di detenuti dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa corte", si legge nell'ordinanza.