"Non dobbiamo mostrarci deboli davanti alle misure degli Stati Uniti", ha dichiarato il presidente francese
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L'Ue reagisce all'imminente introduzione da parte degli Stati Uniti di dazi doganali del 25% sui prodotti europei. Emmanuel Macron ha dichiarato che Bruxelles prevede di introdurre "dazi reciproci" su acciaio e alluminio e dovrà "rispondere" sugli altri prodotti. Se i dazi imposti da Donald Trump su acciaio e alluminio "vengono confermati, gli europei risponderanno e quindi ci saranno tariffe reciproche. Poiché dobbiamo proteggerci, dobbiamo difenderci", ha osservato il presidente francese. "Non dobbiamo mostrarci in qualche modo deboli di fronte a queste misure", ha aggiunto.
"Adesso ci preoccupa di più l'ipotesi dei dazi al 25%. Andiamo a vedere in realtà la dinamica che andrà a seguire alle parole di Trump. Stati Uniti ed Europa sono legati da interessi anche commerciali ma non solo, e quindi confido che si troverà un accordo di buon senso". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari.
Donald Trump, firma un ordine esecutivo per rendere l'inglese la lingua ufficiale del Paese. Lo riferisce l'emittente "Fox News" citando una fonte della Casa Bianca. Il provvedimento revocherà una direttiva emanata nel 2000 dall'allora presidente Bill Clinton, che imponeva alle agenzie federali e ai beneficiari di fondi pubblici di fornire assistenza linguistica ai non anglofoni. Gli Stati Uniti, nei quasi 250 anni della loro storia, non hanno mai avuto una lingua ufficiale, sebbene tutti i principali documenti, come la Costituzione e la Dichiarazione d'indipendenza, siano stati redatti in inglese. La fonte della Casa Bianca spiega che 180 dei 195 Paesi nel mondo hanno una lingua ufficiale, mentre gli Stati Uniti sono tra le poche nazioni a non averne mai adottata una.
Il cambiamento di atteggiamento dell'amministrazione Usa rispetto all'Unione europea e alla Russia "è preoccupante". Lo ha affermato l'Alta rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Ue, Kaja Kallas, in un'intervista al portale "Axios". Kallas ha detto di essere "a disagio" nell'ascoltare il presidente Usa e altre figure del suo governo "ripetere narrazioni e punti di discussione russi" sulla guerra in Ucraina. "Possono parlare con Putin quanto vogliono, ma affinché qualsiasi tipo di accordo venga implementato, hanno bisogno degli europei, e se gli europei o gli ucraini non fossero d'accordo, allora qualsiasi accordo non funzionerebbe", ha spiegato Kallas in merito al dialogo tra Russia e Stati Uniti. In questa prospettiva, Kallas ha anche avanzato dubbi sulle ragioni dell'annullamento dell'incontro in programma a Washington con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. "Le dichiarazioni fatte nei nostri confronti sono piuttosto forti. Le dichiarazioni sulla Russia sono molto amichevoli. E' un cambiamento".
"Speriamo nel meglio e prepariamoci al peggio", dice il leader della Cdu e futuro cancellieer tedesco, Friedrich Merz, in un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, rispondendo a una domanda sulla nuova amministrazione americana e i rapporti con l'Europa- "La cosa migliore - chiarisce - sarebbe se l'America continuasse a considerare gli europei come dei partner. Voglio fare tutto il possibile per convincere il presidente Trump che l'impegno degli Stati Uniti in Europa è anche nell'interesse americano. Ma potrebbe anche presentarsi per noi uno scenario molto negativo, con sfide enormi: ovvero che dovremo prendere in mano la difesa dell'Europa. Possiamo farlo oggi? La risposta è no. Vogliamo e dobbiamo raggiungere questo obiettivo al più presto? Assolutamente sì. Ho imparato molto dal primo mandato di Donald Trump , ma devo dire che il mio timore che Trump sarebbe stato ancora più 'preparato' a prendere in mano la situazione dopo la sua rielezione rispetto alla sua prima presidenza si è purtroppo avverato". E ha aggiunto che spera che Usa e Europa siano una comunità di valori, anche se "lo trovo sempre più difficile".
"La Commissione europea esercita il suo ruolo e anzi lo deve fare. Poi noto anche che ogni singolo Paese Ue si muove anche per conto proprio. Questo è un dato di fatto. Bene o male bisogna che ciascuno si muova anche per conto proprio". E' quanto dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri rispondendo, con riferimento ai dazi, a una domanda sugli accordi commerciali che la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen sta cercando di chiudere. Bisogna prendere "atto - rileva Giorgetti - di una situazione", ovvero che "probabilmente l'amministrazione americana ha questo tipo di approccio, almeno questo io ho capito".